Dopo tre mesi di attesa il calcio è ripartito. La Coppa Italia è l'antipasto, con la finale Juve-Napoli che si giocherà a Roma mercoledì. Toccherà poi alla portata principale, la Serie A, con i quattro recuperi in programma sabato 20 e domenica 21 giugno. Tutte le gare si sono giocate e si giocheranno a porte chiuse come da disposizione del governo per evitare assembramenti, ma le cose potrebbero cambiare.

Le istituzioni del pallone stanno cercando il modo per far tornare i tifosi allo stadio da luglio, anche se le prime indicazioni parlano di una possibile riapertura graduale e con capienze molto limitate.

Serie A, gli stadi potrebbero riaprire a luglio per gli abbonati

La Serie A continuerà a giocare a porte chiuse sicuramente fino alla fine di giugno. I numeri dell’epidemia di coronavirus sono in discesa ma la malattia è ancora presente nel nostro Paese, nessun rischio verrà preso, quindi per ora allo stadio possono entrare solo le squadre, gli staff e pochi addetti ai lavori. La situazione però potrebbe cambiare, come rivela oggi il Corriere dello Sport in prima pagina.

La Figc e la Lega Serie A sono al lavoro per capire se a partire da luglio gli impianti possano riaprire al pubblico. L’intento delle istituzioni è quello di poter terminare il campionato con il ritorno sugli spalti almeno degli abbonati.

Ovviamente la riapertura dovrà essere graduale, il distanziamento sociale è la prima regola per combattere il virus e in uno stadio pieno sarebbe impossibile da garantire. Possibile quindi che solo una percentuale dell’intera capienza degli stadi potrà essere riempita, con via preferenziale garantita agli abbonati.

Gravina e Sibilia sulla riapertura degli stadi: ‘Possiamo farcela’

La riapertura degli stadi in Serie A non dipende solamente dagli organi sportivi, sarà il governo a dover dare il via libera, ma le istituzioni sono convinte di potercela fare.

In una intervista di pochi giorni fa Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha espresso l’augurio di riaprire parte degli stadi “la prima settimana di luglio, massimo a metà luglio. Questo potrebbe significare essere usciti da questo momento particolarmente buio”. Una dichiarazione di intenti a cui ha fatto eco ieri Cosimo Sibilia, presidente della Lega Dilettanti e vicepresidente della Federazione italiana giuoco calcio, che a proposito della riapertura degli stadi ha detto: “Pensiamo che ce la possiamo fare, possiamo ragionare in percentuale, penso che in un impianto da settantamila persone, il 10-15% possa entrare”.

Dopo il ritorno in campo, il calcio in Italia vuole tornare alla normalità.

Non subito certo, ma l’obiettivo è quello di far tornare tutto come prima, nei tempi giusti, e la prima parte da recuperare sono i tifosi negli stadi. Le istituzioni si muovono, luglio potrebbe essere il mese giusto, ma ovviamente tutto dipenderà dalla curva dei contagi.