Il gol realizzato contro il Genoa nell'ultima giornata di campionato permette a Paulo Dybala di ritrovare un po' di fiducia dopo le ultime prestazioni poco convincenti. La punta argentina negli ultimi tempi ha avuto infatti molte difficoltà nel recuperare la forma ottimale. Nel post partita di Genoa-Juventus l'argentino ha voluto ribadire il suo amore per la società bianconera e la volontà di continuare ad essere un riferimento. Dichiarazioni riprese anche da Andrea Agnelli in occasione dell'evento Golden Boy 2020, in cui il massimo dirigente bianconero ha ribadito che vede Dybala come il capitano del futuro per la Juventus.
Proprio l'argentino, in una recente intervista, ha voluto parlare dell'importanza per i giocatori di essere un esempio per le future generazioni. Non è un caso infatti che spesso si impegna in iniziative di beneficenza, sia individuali che con la squadra. A tal riguardo ha dichiarato: "Mi ritengo una persona umile, da giocatore devo essere un esempio per le future generazioni".
Paulo Dybala e la sua vita da calciatore
Paulo Dybala, in una recente intervista, ha sottolineato di essere cresciuto prima del previsto. D'altronde a 20 anni ha lasciato l'Argentina per andare a giocare in Italia. Prima al Palermo, poi alla Juventus. Dybala ha quindi iniziato a viaggiare nel mondo e questo è stato un modo per crescere prima del tempo.
L'argentino ha poi ribadito l'importanza della sua famiglia nel percorso di crescita, vicina sia fisicamente che spiritualmente. Particolare menzione per sua mamma, che si è trovata a crescere i suoi figli da sola dopo la morte del marito. Dybala si è poi soffermato sul suo stile, sottolineando: "Mi piace curarmi ma non penso a cosa indossare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7".
L'attaccante ha poi dedicato una sua considerazione ai suoi tatuaggi, sottolineando come ognuno di essi ha un significato particolare.
Inoltre, Paulo Dybala ha dichiarato: "Molte persone mi mandano foto dicendo che hanno fatto il mio stesso tatuaggio dopo averlo visto". L'argentino ha poi sottolineato che rispetto a nove anni fa è cambiata la sua mentalità, il modo di vedere il calcio e la vita.
Si è poi soffermato sull'evoluzione della sua professione. Secondo Dybala, è inevitabile che la pandemia abbia cambiato alcune cose importanti, su tutte l'incidenza del pubblico. A tal riguardo Dybala ha rimarcato il fatto che ci sono giocatori che senza pubblico rendono al meglio in quanto non sentono la pressione. Altri invece rendono di meno in quanto si sentono stimolati dal sostegno degli spettatori o dai fischi dei tifosi avversari.