Le casse della Juventus si ritrovano alla chiusura del bilancio per la stagione 2020-2021 in profondissimo affanno. Ammonta infatti a quasi 210 milioni il passivo del club bianconero, su cui hanno inciso, in modo inevitabile, tutti gli sforzi economici legati all'operazione per portare a Torino Cristiano Ronaldo, e il suo faraonico stipendio, fino poi alla recente cessione al Manchester United e il crollo degli incassi, dovuto agli effetti della pandemia da Covid-19 che ha visto diversi stop e ripartenze a singhiozzo delle maggiori competizioni calcistiche e sportive in generale.

Per provare a ridare ossigeno ai conti in profondo affanno, la Juve non ha accantonato del tutto l'ipotesi Superlega

La squadra di proprietà della famiglia Agnelli non ha accantonato del tutto l'ipotesi di concretizzare la cosiddetta Superlega, come possibile alternativa in grado di sanare una situazione pesante per le casse societarie. Lo scorso aprile, infatti, il presidente Andrea Agnelli ha fatto sapere di aver sottoscritto un accordo con altre undici tra le squadre più blasonate d'Italia ed Europa, per dare vita alla Super League, in sostituzione delle competizioni della Uefa, ma non dei campionati e coppe nazionali.

Il tutto, organizzato e gestito dalla European Super League Company S. L. in cui ciascun club partecipante sarebbe socio in base a quote acquistate e diritti equivalenti. Escludendo, quindi, soggetti terzi per la acquisizione e gestione dei diritti audiovisivi delle competizioni continentali.

Tale accordo, negli scorsi mesi, però, ha generato una tempesta mediatica e non solo. Tra minacce di sanzioni da parte della Uefa, ribellioni e proteste a vario titolo di squadre rimaste fuori dai giochi, tanto da intavolare una battaglia di origine legale che ancora tiene banco. Il risultato del bilancio del 2020-2021 risulta assai in affanno rispetto alla stagione precedente, per i bianconeri, evidenziando una perdita di quasi 210 milioni di euro, su cui ha sicuramente gravato il ridimensionamento in modo netto dei ricavi di gare, vendite di prodotti ufficiali e gestione dei diritti e tesserini dei calciatori.

La pandemia ha reso necessarie chiusure stringenti di stadi e store. Hanno tenuto botta, invece, gli introiti provenienti da sponsor e pubblicità.

Il consiglio di amministrazione della Juventus, intanto, al cui vertice siede Andrea Agnelli, che presiede il club da 11 anni, ha disposto un irrobustimento dell'assetto patrimoniale, attraverso l'immissione di nuovo capitale per un totale di 400 milioni di euro, da raggiungere entro la fine dell'anno.