Mentre tutta Europa si ritrova ad affrontare la cosiddetta quarta ondata di Covid-19, l'Esecutivo Draghi è a lavoro per definire il nuovo decreto e cercare di scrollare il pantano in cui si ritrovano gli italiani, nel balletto infinito tra chi ha scelto di farsi vaccinare e chi rimane, irremovibilmente, tra i detrattori degli stessi vaccini. Considerato l'aumento sempre più considerevole di contagi e la conseguente pressione sugli ospedali, il Governo è chiamato ad approntare misure urgenti ed incisive per contenere una situazione in continua mutazione, che rischia di sfuggire al controllo, in vista delle prossime festività natalizie.

In arrivo possibili restrizioni per i non vaccinati

Le misure che potrebbero essere previste all'interno del nuovo decreto: prevedrebbero alcune significative restrizioni per tutti coloro non risultino ancora vaccinati. Tra le quali: accesso non consentito ai cinema, teatri, ristoranti, palestre, discoteche, stadi ed altri luoghi pubblici. Non sarebbe quindi sufficiente esibire un tampone dall'esito negativo, effettuato nelle precedenti 72 ore, bensì il tutto sarebbe imprescindibilmente condizionato al rilascio di un Super Green Pass, che attesti l'avvenuta guarigione dal virus o la somministrazione di entrambe le dosi di vaccino. E la validità di tale certificazione potrebbe essere ridotta a 9 o 6 mesi, rispetto agli attuali 12, proprio per indurre i cittadini a sottoporsi al richiamo vaccinale, attraverso l'inoculazione della terza dose del siero Pfizer o Moderna.

Ancora, domani 24 novembre, durante il Consiglio dei Ministri, si potrebbe anche giungere alla decisione di prescrivere nuovamente l'uso della mascherina in tutti i luoghi aperti, ed in tutta Italia. Intanto l'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha dato il proprio placet per anticipare la somministrazione dell'ulteriore dose di vaccino, a 5 mesi e non trascorsi 6 mesi dal completamento delle prime due.

E questo, presto, potrebbe essere esteso a tutte le fasce d'età, non solo alle categorie più esposte al rischio di contrarre il virus.

Nel provvedimento dovrebbe essere inserito l'obbligo vaccinale per tutti i sanitari e dipendenti delle Rsa; ma anche probabilmente per le forze dell'ordine, gli insegnanti e i dipendenti pubblici presso gli sportelli.

Cautela e divergenze manifestate tra i sindacati e le forze politiche di maggioranza, circa il rilascio del Green Pass per salire su bus e metropolitane, per possibili complicanze sulla gestione del servizio di controllo sui mezzi di trasporto pubblico, molto frequentati. Infine, si discute anche sulla durata della validità del tampone, strumento diagnostico irrinunciabile per recarsi sul luogo di lavoro. Considerata l'acclarata minore attendibilità dei test antigenici rispetto ai molecolari, si starebbe pensando di optare per portare i secondi ad una validità di 48 ore al posto delle attuali 72, ed i primi da 48 ore a 24.