L'Associazione Nazionale Dalla Parte del Consumatore, attraverso il suo Coordinamento, ottiene una vittoria contro il preoccupante fenomeno criminale delle truffe on line. Questa volta la vittima è un ignaro cittadino, rimasto coinvolto in uno spiacevole episodio di smishing, ossia una truffa posta in essere attraverso la tecnica dell' sms spoofing, che gli ha sottratto ben 11.666,00 euro, recapitatogli da un numero riconducibile, apparentemente, a Poste Italiane. Proprio presso Poste, il consumatore malcapitato aveva il conto corrente personale, ed è stato quindi più facile incorrere nella trappola fraudolenta, ottemperando alla richiesta dei dati che ha permesso l'accesso e di conseguenza la conclusione di un bonifico direttamente dal conto.

Accordato il risarcimento danni alla vittima di truffa on line attraverso una pronuncia dell'Arbitro Bancario Finanziario

Dopo svariati tentativi di giungere ad una risoluzione bonaria della controversia, l'utente truffato, ha esperito apposita procedura con contestuale richiesta di risarcimento dei danni patiti, dinanzi all'Arbitro Bancario Finanziario, organo preposto ad hoc, supportato dalla competenza e professionalità del coordinamento nazionale dell'Associazione Dalla Parte Del Consumatore, in particolar modo, dall'Avvocato Sergio Tomaino. L'odissea del soggetto vittima di smishing, si è conclusa negli scorsi giorni, con una pronuncia dell'autorità succitata che ha accordato al cittadino, il diritto ad essere risarcito da Poste Italiane per un importo pari a 11.600,00 euro.

Più specificamente, l'Arbitro ha giudicato il sistema di autenticazione e protezione dati adottato da Poste Italiane, come non conforme allo Strong Customer Authentication, utile proprio a sventare questo tipo di raggiri. L'intera Associazione Nazionale Dalla Parte Del Consumatore, composta da eminenti professionisti, ha espresso grande soddisfazione a riguardo, consigliando vivamente a tutti gli utenti vittime di questi veri e propri furti in rete, di rivolgersi con convinzione alla figura dell'Arbitro Bancario Finanziario che sta rivelandosi un organo efficace per la tutela dei diritti del consumatore, rappresentando una valida alternativa all'instaurazione di un processo, e garantendo un risparmio considerevole in termini economici e di tempi necessari ad arrivare a sentenza.

L'anno che sta per concludersi ha visto giungere presso gli sportelli di consulenza dell'Associazione, numerose richieste di aiuto circa il preoccupante fenomeno criminale delle truffe on line. Ragione per cui oltre a prestare ai malcapitati tutta l'assistenza necessaria, si è deciso di puntare su uno degli strumenti più efficaci per combattere le frodi sul web: l'informazione.

La dottoressa Irene Zapparata porta avanti strenuamente una campagna divulgativa volta a raggiungere ed informare in maniera adeguata il maggior numero possibile di consumatori, consigliando perentoriamente di non dare alcun seguito alle eventuali richieste di fornire i propri dati personali, e di rivolgersi tempestivamente ai professionisti designati a prestare soccorso, perché gli istituti di credito o bancari non utilizzano mai questo tipo di canali di comunicazione con contestuale richiesta dati verso i propri clienti. Sempre la stessa Associazione Dalla Parte Del Consumatore, nelle figure responsabili del coordinamento nazionale, Avvocati Emilio Graziuso e Massimo Bomba, suggerisce agli utenti incappati in un raggiro di questo genere, di contattare con immediatezza il proprio istituto di credito o la società che si occupa della gestione della carta di credito per disconoscere le operazioni illecite e procedere al blocco del conto corrente e della carta stessa, Polizia Postale in modo tale da impedirne il riutilizzo.

Successivamente il cittadino dovrà sporgere formale denuncia presso la inoltrandone relativa copia alla propria Banca o società di gestione del credito, allegando apposita diffida con richiesta di rimborso della somma di cui è stato indebitamente privato. Laddove la Banca o altri istituti di credito interpellati, dovessero declinare ogni responsabilità in merito all'accaduto e quindi non accordare il risarcimento richiesto, sarà possibile intentare specifica azione giudiziale, preceduta dall'obbligatorio tentativo di mediazione finalizzato ad ottenere una conciliazione, oppure rivolgersi, appunto, all'Arbitro Bancario Finanziario. L'ultima pronuncia, così come diversi e recenti pareri espressi in favore del consumatore truffato, ha chiarito l'obbligo in capo al professionista qualificato, istituto di credito o bancario, di adottare un sistema di controllo per l'autenticazione e protezione dati del clienti, capace di garantire un livello di sicurezza adeguato con il conseguente onere di rimborsare o risarcire il consumatore danneggiato.