Nelle scorse ore l'ex calciatore Paolo Di Canio ha parlato a Tuttosport della Juventus e di Dusan Vlahovic, criticando l'attaccante serbo per le prestazioni altalenanti fornite in questa stagione.
Anche il giornalista Marco Piccari a TMW Radio ha lanciato una frecciatina al bomber bianconero, definendolo un lontano parente di quello visto a Firenze.
Di Canio non fa sconti a Vlahovic: 'Nelle difficoltà sembra poco intelligente calcisticamente'
L'ex calciatore Paolo Di Canio è stato intervistato nelle scorse ore da Tuttosport e parlando di Dusan Vlahovic ha detto: "Se non ha sfondato a Torino al 75% è colpa sua.
Con la Juve è ovvio che sia tutto diverso, anche come pressioni, però ho scoperto delle fragilità in lui, nelle scelte, nel non essere intelligente calcisticamente nel momento in cui trova delle difficoltà. Sono crudo, diretto: quando dico che non ha intelligenza calcistica, non dico che non sia bravo e che non possa giocar nella Juve".
Di Canio ha poi continuato a parlare di Vlahovic sottolineando come il serbo, nelle difficoltà, dovrebbe giocare il pallone nella maniera più semplice possibile, aiutando cosi i compagni di squadra ad impostare l'azione dal basso. L'ex attaccante biancoceleste ha poi detto la propria opinione su Allegri: secondo lui starebbe facendo un lavoro eccezionale soprattutto se confrontato con il materiale umano che gli è stato messo a disposizione dalla società, in particolare avrebbe 2-3 calciatori di livello superiore in rosa, con tanti giovani di contorno che il toscano ha saputo inserire con pragmatismo e tempismo.
Infine Di Canio ha concluso la propria intervista parlando di Chiesa ed evidenziando come l'esterno bianconero abbia bisogno di spazi per performare al massimo e che di conseguenza il 4-3-3 sia il modulo ideale per lui.
Piccari: 'Vlahovic? forse non è quel giocatore che sapeva fare la differenza con la Fiorentina'
Di Dusan Vlahovic ha parlato a TMW anche il giornalista Marco Piccari: "Ha avuto la pubalgia ed è un problema che lascia delle conseguenze.
Aggiungiamo anche un feeling tattico che forse non è scattato. O forse abbiamo sopravvalutato il giocatore, io per primo. Forse non è quel giocatore che può fare quella differenza che faceva alla Fiorentina".
Secondo il giornalista il serbo e il tecnico Massimiliano Allegri sarebbero ormai arrivati ai ferri corti e il rapporto non idilliaco tra i due dipenderebbe soprattutto dallo scarso stato di forma dell'attaccante classe 2000.