Molto presto la Juventus affronterà il caso Federico Chiesa: l'ex viola ha il contratto in scadenza nel 2025, ecco che il club ha assoluta necessità di rinnovare l'accordo entro questa estate onde evitare di poter perdere il calciatore a zero a gennaio prossimo.

Al riguardo, le ultime indiscrezioni raccontano di una dirigenza pronta a muoversi con decisione già prima dell'inizio degli Europei che vedranno Chiesa impegnato con la nazionale guidata da Luciano Spalletti.

La Juventus vuole risolvere il nodo Chiesa prima dell'inizio degli Europei

Con ogni probabilità, la Juventus adeguerà la situazione contrattuale di Chiesa nei primi giorni di giugno.

L'intenzione sarebbe quella di prolungare per una stagione, fino a giugno 2026, mantenendo lo stesso ingaggio attuale, circa 5 milioni di euro a stagione.

Nel caso in cui la trattativa dovesse fallire, sarebbe quasi scontata una cessione per il giocatore, con la Juventus che a quel punto vorrebbe incassare tra 50 e 60 milioni di euro. Impossibile di fatti pensare che l'ex Fiorentina inizi la prossima stagione senza aver rinnovato, il rischio di perderlo a 0 sarebbe troppo alto.

Anche perchè di mezzo ci saranno gli Europei e in caso di performance positive l'esterno azzurro potrebbe finire nel mirino dei più grandi club d'Europa.

Il giornalista Jacobelli su Allegri e Chiesa: 'Ne rimarrà una solo'

Nella puntata di Maracanà su Tmw Radio andata in scena nelle ultime ore, anche il giornalista sportivo Xavier Jacobelli ha parlato del futuro di Chiesa. "Chiesa farà parte del progetto? Intanto quando arrivi alla quindicesima sostituzione, un minimo di irritazione ci può anche essere.

Per me a fine stagione sarà o lui o Allegri. Mi sembra difficile una nuova situazione con entrambi insieme. Ha un modulo che non ne esalta le caratteristiche e poi ripeto, dopo tutti questi cambi l'irritazione può starci" ha chiosato al riguardo Jacobelli certo dunque di come solo uno tra l'allenatore e il calciatore proseguirà la propria esperienza a Torino.

In chiusura il giornalista ha rilasciato le proprie impressioni anche sul caso Adrien Rabiot, il cui contratto scadrà invece a giugno 2024: "Rabiot? In questo momento, se fossi un dirigente della Juve, inviterei i giocatori a pensare al presente e non al futuro. C'è un finale di stagione da onorare e una semifinale di Coppa Italia che ti vede partire in condizione di vantaggio. Qualunque discorso futuribile deve essere rimandato al 26 maggio".