Il "Girone C" di Lega Pro continua a essere teatro di difficoltà economiche e gestionali che rischiano di minare la stabilità di club come Turris, Taranto e Messina. Negli ultimi giorni, le situazioni critiche di queste società hanno acceso i riflettori su problemi finanziari, disordini interni e tensioni tra giocatori e società. Tra penalizzazioni imminenti, proteste e difficoltà a garantire il rispetto degli impegni economici, il panorama calcistico appare sempre più turbolento. La scadenza perentoria del 16 dicembre ha visto i club ottemperare al pagamento delle pendenze con gli organi federali, evitando l'esclusione dal torneo.

A Torre del Greco, però, qualcosa ancora non è stato risolto: si tratta del pagamento degli stipendi, situazione che ha portato ad una drastica decisione da parte dei calciatori.

Turris: la protesta dei giocatori

In casa Turris la situazione è esplosiva. La squadra ha deciso di interrompere l’allenamento del 18 dicembre come forma di protesta contro la gestione della società. I problemi economici sono alla base di questa scelta: i contributi INPS sono stati pagati solo parzialmente, e gli stipendi di settembre e ottobre sono stati versati solo in parte. Questo ha portato molti giocatori a trovarsi in difficoltà economica, incapaci persino di coprire spese essenziali come l’affitto. La protesta non è legata al recente all’esonero dell’allenatore Conte, ma rappresenta un grido d’allarme per una gestione finanziaria che sembra incapace di garantire stabilità.

Nonostante i tentativi di regolarizzare la situazione, il mancato rispetto degli accordi contrattuali ha creato un clima di forte tensione.

Taranto: penalizzazioni e caos societario

Il Taranto sta attraversando una crisi senza precedenti. La società rossoblù si trova al centro di una disputa tra l’attuale proprietà e il gruppo acquirente, Apex.

Entrambe le parti si sono rifiutate di farsi carico delle spettanze economiche, lasciando i tesserati in una situazione di grave incertezza. Apex ha giustificato il mancato pagamento degli stipendi con un presunto blocco del conto corrente societario, ma tale circostanza è stata smentita dal socio di maggioranza. Nel frattempo, il Taranto rischia una nuova penalizzazione in classifica, che potrebbe superare i sei punti, considerando la recidiva della società.

A peggiorare le cose, si profila la possibilità di una messa in mora da parte dei giocatori, esasperati dalle continue promesse non mantenute. La situazione sembra destinata a peggiorare, con ripercussioni non solo sportive ma anche sul futuro stesso del club.

Messina: una gestione responsabile nonostante le difficoltà

In un panorama di difficoltà diffuse, il Messina rappresenta un esempio di resilienza. Il presidente Pietro Sciotto ha onorato gli impegni economici relativi agli stipendi e ai contributi dell’ultimo bimestre, nonostante le aspettative di un supporto economico dall’AAD Invest, che avrebbe dovuto alleggerire il peso finanziario. Con un investimento di circa 200 mila euro, Sciotto ha evitato problemi che avrebbero potuto compromettere la stagione.

Questo gesto non è passato inosservato e dimostra come una gestione oculata possa fare la differenza, anche in un contesto complicato. Tuttavia, il futuro del club dipenderà dalla capacità di attrarre nuovi investitori e di consolidare una stabilità economica a lungo termine.