Materiali e tecnologie che limitano il consumo di energia e che vengono adottati nella costruzione o ristrutturazione degli immobili determinano inevitabilmente risparmi alle famiglie sulle bollette e sui mutui. E tali risparmi sono direttamente proporzionali alla classe energetica dell'edificio da molto efficiente (classe A+) a poco efficiente (classe G) così come accade per gli elettrodomestici.

Ecco perché la redazione dell'Attestazione di Prestazione Energetica (APE), entrato in vigore il 22 febbraio 2014 con la conversione in legge del decreto "Destinazione Italia" (D.L.

145/2013), non può costituire oggetto di sottocosto senza garanzia di qualità e nella logica del solo adempimento burocratico ma deve diventare parte di una cultura dell'efficienza energetica, purtroppo ancora troppo lontana per il nostro Paese.

Un attestato energetico di qualità, che deve essere redatto da tecnici certificatori specializzati e seguendo alcuni passaggi fondamentali, rappresenta innanzitutto una garanzia per chi acquista o prende in affitto un immobile perché lo valorizza o lo deprezza.

Riconoscere un APE falso

Per evitare truffe o certificazioni superficiali è necessario, quindi, porre la massima attenzione. Ecco alcune considerazione importanti per non rimanere truffati.

Innanzitutto non può esserci redazione di attestato senza un sopralluogo e il tecnico certificatore deve essere abilitato dalla Regione e deve allegare sempre il proprio documento di riconoscimento. Si rischia altrimenti di farsi consegnare un documento privo di valore legale e di ricevere multe.

Il soggetto certificatore non può essere il proprietario, il progettista o il direttore dei lavori o il produttore degli impianti presenti ma deve essere un soggetto terzo.

Il certificato dura 10 anni se viene allegata copia del libretto di impianto e di centrale regolarmente compilato, con i cicli di manutenzione previsti e le verifiche di rendimento eseguite. In caso contrario l'attestato può essere valido solo per un tempo inferiore.

È obbligatorio individuare gli interventi migliorativi per promuovere l'efficientamento energetico dell'edificio.

Il costo di un certificato, come le altre tariffe professionali, non è soggetto a tariffazione minima decisa dagli Ordini o dagli Enti e varia a seconda della città. Diffidate comunque di offerte promozionali o sconti particolari! È sempre possibile consultare l'Ordine professionale e chiedere riferimenti sui costi medi praticati dagli iscritti.