La crisi degli ultimi anni ha fatto aumentare vertiginosamente la convalida di sfratti per morosità, perché molti non riescono più a pagare l'affitto di casa. Un aiuto in soccorso degli inquilini morosi incolpevoli viene dal decreto del Ministero delle Infrastrutture del 14/5/2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 161 del 14/7/2014. Consiste in un contributo di 8 mila euro che i Comuni potranno erogare agli inquilini, dopo avere controllato l'esistenza di precise condizioni:

  • Per morosità incolpevole si intende la sopravvenuta impossibilità di pagare l'affitto di casa a seguito della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare (art. 2).
  • Le cause della riduzione della capacità reddituale possono essere: licenziamento, riduzione dell'orario di lavoro, mancato rinnovo del contratto a termine o lavori atipici, cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate, malattia grave, infortunio o decesso di un familiare convivente che abbia portato alla riduzione del reddito complessivo della famiglia; la necessità di dover fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali (art. 2).
La domanda per ottenere il contributo di 8.000 euro (nei limiti della disponibilità) deve essere presentata al Comune, che dovrà controllare se il richiedente:

  • ha un reddito I.S.E.E. non superiore ad € 35.000 o un reddito da regolare attività lavorativa con valore I.S.E.E. non superiore ad € 26.000;
  • sia destinatario di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida;
  • sia parte di un contratto di locazione ad uso abitativo regolarmente registrato (escluse abitazioni di lusso, categorie catastali A/1, A/8, A/9);
  • sia cittadino italiano, o di un Paese UE, oppure, se cittadini extra UE, abbia un regolare titolo di soggiorno.
  • il richiedente (oppure un componente del nucleo familiare) non abbia la proprietà, l'usufrutto, l'uso o diritto di abitazione su altra casa nella provincia di residenza, fruibile ed adeguata alle esigenze dello stesso nucleo familiare.

Sono previste delle priorità nella concessione del contributo di € 8.000, che sono:

  • la presenza nel nucleo familiare di almeno un componente che sia ultrasettantenne, ovvero minore, ovvero con invalidità accertata per almeno il 74% oppure essere in carico ai servizi sociali o alle A.S.L. per l'attuazione di un progetto assistenziale individuale;
  • inquilini che hanno sottoscritto con il proprietario dell'alloggio un nuovo contratto a canone concordato;
  • inquilini che non sono in grado di versare un deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione.
  • inquilini che possano dimostrare la disponibilità del proprietario a prorogare l'esecuzione del provvedimento di rilascio dell'immobile.

I Comuni dovranno comunicare alle Prefetture chi sono gli inquilini che hanno diritto al contributo allo scopo di coordinare l'azione della forza pubblica nell'eseguire gli sfratti.

Il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, per gli anni 2014 e 2015, è pari a 20 milioni di euro e, per i motivi tecnici spiegati dal decreto ministeriale, è destinato per il 30 per cento alle Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Campania ed il rimanente 70 per cento alle altre regioni.

Come sempre, il diritto al contributo di € 8.000 (se esistono le condizioni precisate dal decreto e verificate dal Comune) segue l'ordine di arrivo della domanda. Sarà bene rivolgersi al più presto al proprio Comune per evitare di presentare una domanda perfetta ma che non ci siano più soldi.