Il 28 ottobre diventerà una data importante per gli abitanti di Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria. In questa data, il Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Cosenza ha rilasciato la Certificazione di Avvenuta Bonifica dei terreni rientranti nel SIN di Crotone-Cassano-Cerchiara. Come previsto dall'Articolo 248 comma 2 del Testo Unico sull’Ambiente, i terreni che si trovano in località Chidichimo, Tre Ponti e Capraro sono da considerarsi definitivamente bonificati.

E' una lunga storia, iniziata negli anni dell'industria chimica crotonese e scoperta solo nel 1999.

Per un periodo indefinito, questi terreni (più una vasta area nei pressi della città di Crotone) vennero usati come discariche abusive di scarti di produzione. Parliamo di ferriti di zinco, materiali tossici per l'uomo, e si stima che nella Sibaritide ne siano finite oltre 350.000 tonnellate. Questi materiali provenivano tutti dall'Area Industriale di Crotone (Pertusola-Montedison), e sono stati smaltiti illecitamente per anni.

A seguito della scoperta, venne istituito il primo SIN (Sito di Interesse Nazionale) in Calabria, comprendente appunto le tre realtà inquinate. Dopo diversi anni, si partì con l'opera di bonifica, che interessò l'ARPACAL e la Syndial, una società di ENI. La Regione Calabria, nell'ambito del programma "Tutela e risanamento ambientale", stanziò 40 milioni di euro tramite delibera Cipe 35 del 2005.

La bonifica è avvenuta tramite la rimozione totale di tutti i rifiuti sotterrati, che anziché essere stoccati in Calabria (come si pensò inizialmente) sono stati trasportati in provincia di Livorno per essere trattati e smaltiti. A seguito della rimozione dell'elemento inquinante, si è proceduto ad un carotaggio del suolo e ad un campionamento del terreno, al fine di monitorare i livelli di inquinamento residui.

Una volta accertato che il livello di inquinamento è al di sotto degli standard di legge, si è provveduto ad un recupero morfologico: il terreno è stato riposizionato, ed è stato aggiunto uno strato di terra prelevato dalle campagne circostanti di circa 20cm.

Adesso rimane solo il territorio a nord di Crotone, pesantemente compromesso e inquinato.

La bonifica nel capoluogo di provincia non è mai partita, e nonostante il preoccupante aumento di decessi per via di carcinomi e mesotelioni, e l'avvio delle operazioni di smantellamento delle vecchie fabbriche, la data in cui partirà la vera opera di risanamento sembra ancora lontana.