Il relitto della Costa Concordia,la nave incagliatasi sull'Isola del Giglio, è stato rimesso in asse. Dopo ilritardo di tre ore dell'inizio delle operazioni di recupero, finalmente la naveha raggiunto, in parte, la sua posizione originaria. Il ritardo è dovuto allaforte pioggia che ha colpito nella notte, la zona dell'Isola del Giglio. Le operazionidi recupero sono partite dunque alle 9 di ieri mattina. Tenuta insieme da 36cavi d'acciaio, con un tiro iniziale di 60 tonnellate, la nave ha finalmenteraggiunto la posizione verticale.

Ha superato i 35 gradi di inclinazione pocodopo le quattordici.

In seguito è stata trainata dal peso dei cassoni che leerano stati legati addosso, fino a raggiungere la posizione verticale. Nell'ultimafase del processo, il problema non è stato quello di trainarla ma quello dicontrollarne il movimento. Ora la nave verrà trasportata altrove, probabilmentea Piombino.

Per far riaffiorare la partedello scafo che è rimasta sotto il livello del mare, sarà necessario tirare icavi che la sostengono per circa 21 metri, 3,5 metri ogni ora. Questo peresercitare un'azione costante che allo stesso tempo però non costituisca unaminaccia alla struttura della nave. Un'azione troppo brusca infatti, potrebbedanneggiare lo scafo con conseguenze disastrose per l'intera struttura chepotrebbe collassare.

Nel corso delle operazioni di sollevamento inoltre, è possibileche si abbia il rilascio di alcune sostanze che potrebbero essere dannose per l'ambiente.Si tratta di gas prodotti dalla decomposizione dei materiali organici. Per oranon si è ancora verificato nulla del genere, ma non si esclude che nelleprossime ore un tale evento possa accadere. La situazione comunque è costantementemonitorata dalle autorità competenti.