Continuano i tristi retroscena delle Baby-squillo dei Parioli, uno dei quartieri più importanti di Roma. Le due lolitine sarebbero state pagate dai loro clienti, dopo le prestazioni sessuali effettuate non solo con soldi, ma anche con la cocaina. Droga che era consumata soprattutto dalla 16enne la quale induceva anche la più piccola di 14 anni a farne uso e abuso. E le cronache riportano che proprio la minore delle due, la 14enne, arrivò addirittura a minacciare la madre al fine di avere più soldi per comprarsi dosi sempre maggiori di cocaina: "Ti mando i miei amici cocainomani a sgozzarti.

Ti brucio tutti i vestiti. Ti ammazzo con le mie mani. Ti accoltello"

Parole che non hanno bisogno di alcun commento. Parole che si commentano da sole. Inoltre la lolitina più grande, quella di 16 anni, ha ammesso che il tutto è iniziato come un gioco da una visione di un sito di annunci anche erotici, per poi, sfociare nell'abisso della sessualità e perdizione minorile. Le due fanciulle avevano bisogno urgente di soldi e l'unico modo, a detta della 16enne, era quello di prostituirsi.

Infatti la lolita 16enne ha dichiarato ai giudici: "Un giorno ci siamo collegati su bacheca incontri e annunci per trovare dei lavoretti ed essere autonome. Ci siamo collegate su Bakeka incontri e abbiamo visto un annuncio invitante, per lavorare e finalmente guadagnare tanti soldi.

La mia amica ha iniziato subito a lavorare, io l'ho fatto più tardi, perché non me la sentivo, non mi sembrava una bella cosa. Dopo qualche mese ho imparato e ho iniziato anche io a lavorare con lei".

Squallore su squallore.