Ieri è stato arrestato dalla Digos con l'accusa di furto pluriaggravato Simone Di Stefano Vicepresidente di Casapound. Di Stefano aveva partecipato al bliz in cui manifestanti di Casapound hanno tentato di rimuovere la bandiera dell'Unione Europea davanti alla sede in via IV Novembre a Roma. Sono poi state denunciate un'altra decina di persone appartenenti a Casapound per concorso al furto aggravato ed altri reati commessi nei confronti delle forze dell'ordine intervenuti sul luogo per fermare la manifestazione. Gli scontri in cui sono rimasti lievemente feriti dei manifestanti, sono avvenuti quando alcuni di Casapound, che in questi giorni appoggiano i Forconi, hanno preso una scala per staccare la bandiera dalla sede UE e sostituirla con il tricolore.
Simone Di Stefano dopo essersi arrampicato sul balcone della sede UE, ha staccato la bandiera e l'ha gettata agli altri manifestanti, la bandiera è poi stata recuperata dalla polizia che l'ha restituita agli uffici della Commissione Europea.
Dure le parole del Presidente di Casapound Gianluca Iannone commentando l'avvenimento "Arrestato per furto pluriaggravato di bandiera, peraltro restituita, d'altra parte non sapremmo che farcene, Di Stefano voleva solo sostituirla con il tricolore. E' l'ultimo colpo di teatro di uno Stato talmente distante dai suoi cittadini, che non riesce più a comprenderne nemmeno le istanze più immediate ed è costretto a ricorrere a grotteschi escamotage come questi pur di fermare una protesta giusta e di popolo".
Solidarietà da parte di Alessio Provaroni uno dei coordinatori romani dei Forconi, che ha commentato la vicenda: 'Alcuni italiani sono andati a togliere la bandiera europea per sostituirla con quella italiana, l'unica che ci rappresenta in questo momento. Il Sistema ha reagito con una repressione spropositata nei confronti di questo atto, che era semplicemente simbolico. Un semplice atto simbolico è diventato un atto violento, ma a quell'atto va reso onore'.