A poco più di un anno dalla tragica morte della modella Reeva Steenkamp, si apre oggi il processo a Oscar Pistorius, 27enne atleta sudafricano, accusato di aver sparato alla fidanzata nella notte di San Valentino. Il campione paralimpico, soprannominato anche "Blade Runner" per via delle protesi in carbonio con le quali corre, che gli hanno permesso di vincere numerose gare tra il 2004 e il 2008, si presenterà dinanzi ai giudici di Pretoria, per un processo che sarà seguito in tutto il mondo.
Il presidente del tribunale ha autorizzato le riprese televisive nel corso delle udienze, contribuendo a fare di questo procedimento un evento mediatico che sarà trasmesso su un canale creato per l'occasione. Sono attesi numerosi giornalisti da ogni parte del Globo terrestre.
La madre di Reeva, prima di recarsi in tribunale, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa inglese, in cui ha affermato di essere pronta a perdonare Pistorius, ma soltanto dopo averlo guardato negli occhi per fargli leggere il dolore di una madre privata dell'amore e dell'affetto di una figlia: "Voglio guardare Oscar negli occhi e capire da sola cosa ha fatto a Reeva - queste le parole della donna, June Steenkamp - Sono pronta a perdonarlo, ma prima voglio costringerlo a guardarmi, e che veda il dolore che mi ha inflitto".
Il Sudafrica, Paese che ha dato i natali a Pistorius - venuto al mondo a Johannesburg nel novembre del 1986 - si è molto diviso in merito al campione paralimpico tra innocentisti e colpevolisti. Alcuni hanno già condannato l'imputato, sostenendo che abbia ucciso volontariamente, per rabbia, la fidanzata; altri, invece, non si pronunciano e, in attesa che la Giustizia faccia il suo corso, puntano il dito contro l'eccessivo impatto mediatico che l'omicidio sta avendo in tutto il mondo.
Nel corso del processo, l'accusa sosterrà che Oscar Pistorius ha sparato e ucciso volontariamente la fidanzata, Reena Steenkamp, dopo un litigio e in preda alla gelosia. La difesa, invece, punterà tutto sullo scambio di persona e sul fatale incidente, sostenendo che il 27enne atleta sudafricano ha aperto il fuoco pensando che nel bagno della sua casa si fosse nascosto un ladro. Qualora Pistorius dovesse essere riconosciuto colpevole, rischierebbe il carcere a vita.