Trevignano - sabato 2 agosto 2014, alle 22.30, il torrente Lierza a Refrontolo (un piccolo comune di 1.804 abitanti), nel Treviniano (Prov. Treviso), è esondato, provocando quattro vittime e otto feriti, di cui 2 particolarmente gravi: l'acqua ha travolto il capannone dove si stava svolgendo una festa della Pro Loco con un centinaio di partecipanti. Gli scampati al disastro hanno raccontato di essere stati travolti da una valanga di fango e molti si sarebbero salvati, aggrappandosi ai rami degli alberi.
La ricostruzione dei fatti
Le piogge incessanti hanno gonfiato il torrente, la cui acqua si è poi abbattuta nella vallata di Rolle, travolgendo dapprima una cinquantina di automobili, per poi abbattersi, in pochi minuti, sul capannone dove si stava svolgendo la festa.
Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che l'acqua abbia trovato un ostacolo su un piccolo ponte a monte del torrente e rami, balle di fieno ed altri materiali abbiano creato una diga, dando origine ad un'onda di circa 3 metri di particolare violenza. Secondo la ricostruzione della Protezione Civile si sarebbero aperti circa 47 squarci, creando frane e smottamenti tra i comuni di Refrontolo, Cison e Valmarino. I detriti si sarebbero riversati nell'alveo del tortuoso torrente Lierza.
Sotto accusa: i vigneti di Trevignano (TV)
Gli ambientalisti accusano i vigneti del prosecco: il disboscamento degli ultimi 10 anni sarebbe stata la causa dell'incapacità del terreno di assorbire adeguatamente l'acqua proveniente dal torrente Lierza straripato a causa delle piogge abbondanti.
Secondo il governatore della Regione Veneto (Zaia) invece i vigneti non centrano, la colpa sarebbe stata delle piogge troppo abbondanti che stanno caratterizzando l'estate 2014.Anche il Sindaco di Trevignano ha fatto notare che il primo imputato, il torrente Lierza, è stato pulito nel 2013 e che i vigneti nella zona ci sono sempre stati.
Le indagini
La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un'inchiesta per accertare se quanto è accaduto poteva essere evitato mediante una gestione più attenta del suolo. Si tratta di un atto dovuto, in quanto al momento non vi è un'ipotesi di reato specifica, né una lista di indagati, se non quella per omicidio colposo plurimo e disastro ambientale. Ad oggi sembrerebbe prevalere la tesi della pura fatalità. La zona inoltre non trova posizione nella classifica del rischio idrogeologico.