Cento sarebbero gli jihadisti dell'Isis, morti durante i combattimenti a Kobane, uccisi dalla resistenza curda negli ultimi tre giorni. A riportare la notizia ancora l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo (OSDH). Tra i morti vi sarebbero anche i membri della polizia religiosa del Califfato. Mentre, secondo l'intelligence statunitense sarebbero 460 quelli caduti in Siria e circa 60 del Fronte al Nusra, per opera dei raid della coalizione occidentale. Ma i rinforzi continuano ad arrivare. I raid aerei occidentali contro l'Isis in Siria non stanno scoraggiando i miliziani stranieri.
Sarebbero più di mille al mese quelli che giungono in Siria per combattere al fianco degli integralisti.
Secondo l'Washington Post i foreign fighters, attualmente, sono oltre 16 mila. La cifra riportata dalla testata americana non differisce di molto da quella che si legge nel rapporto Onu (15 mila, 12 mila a luglio). Per quanto riguarda la provenienza, 80 sarebbero i paesi da cui partono i combattenti pro - Isis. L'Onu tuttavia non fornisce una lista precisa, ma si limita a citare paesi che non erano ancora apparsi come patrie dei combattenti filo Isis ossia Cile, Maldive e Norvegia. Secondo l'intelligence statunitense il flusso dei combattenti trova ragione in due fattori: la campagna di reclutamento e la facilità con cui riescono a farli arrivare in Siria e in Iraq.
Passerebbero attraverso la Turchia.
Intanto l'Isis continua a perpetrare le sue stragi. Secondo la tv araba Arabiya avrebbero giustiziato sommariamente una cinquantina di civili della tribù di Ras al Maa (compresi donne e bambini), nella provincia di Ramadi, ad ovest di Al Anbar (Iraq). Centinaia di cadaveri appartenenti alla tribù Albonemer sarebbero stati sepolti in una fossa comune ad ovest della capitale irachena.
La ragione di queste uccisioni risiederebbe nella vendetta, in quanto la tribù in questione avrebbe tentato di fermare l'avanzata dell'Isis nell'area. Non si arresta nemmeno la propaganda del Califfato islamico: un nuovo video incita i musulmani egiziani ad appoggiare gli eroi e i leoni del Sinai che non temono nulla pur di raggiungere la creazione di uno Stato islamico.
Nel video viene lanciato un appello a tutti i musulmani: Svegliatevi musulmani, e sostenete i jihadisti che combattono contro i tiranni, sostenete i mujaheddin che difendono la religione e l'onore. Secondo gli esperti di terrorismo il numero dei combattenti che accorrerà in aiuto degli jihadisti che combattono in Siria e in Iraq potrebbe aumentare. Non sono mancati però anche i rinforzi a favore della resistenza curda. Venerdì scorso avrebbero varcato il confine turco - siriano 150 peshmerga, a bordo di jeep e camion.