Gli uomini della Polizia di Stato sono al lavoro per ricostruire compiutamente la dinamica del violento raid contro la sede del Partito Democratico di via Dina, a Torino. La sezione, nel quartiere cittadino di Santa Rita, è stata letteralmente devastata da alcuni vandali, che sono penetrati nei locali nella tarda serata di ieri, dopo aver infranto i vetri del circolo. Stando a quanto si apprende, gli inquirenti starebbero valutando la pista che porta a considerare l'atto di violenza, effettuato quando lo stabile era deserto, come un atto intimidatorio di matrice politica.
Nello specifico, sui muri all'interno dell'immobile sono state tracciate croci celtiche ed uncinate, con un modus operandi che ricorda il blitz compiuto da ignoti il 12 novembre scorso contro il luogo di ritrovo dei militanti del movimento a Castellanza, in provincia di Varese. In quel caso venne affisso in loco un volantino minatorio, contenente minacce di morte. Il giorno precedente, invece, finì sotto attacco il circolo democratico del rione Corvetto, a Milano. Un gruppo di incappucciati fece irruzione nel corso di una riunione tra gli inquilini Aler e il sindacato Sunia.
Nessuna rivendicazione, al momento, risulta essere pervenuta alle forze dell'ordine. Gli investigatori, molto preoccupati per quanto accaduto, hanno acquisito i filmati di alcune telecamere di sorveglianza, nel tentativo di dare un'identità ai responsabili dell'azione.
L'indagine, portata avanti con la collaborazione degli agenti della locale Digos, sembra orientata verso gli ambienti dell'estrema destra piemontese. Maggiori novità in proposito potranno emergere nei prossimi giorni, quando il materiale video posto sotto sequestro verrà visionato minuziosamente dai poliziotti. Il Partito Democratico, intanto, in una nota esprime la propria solidarietà agli attivisti del territorio.
Secondo quel che trapela da fonti investigative ci sarebbero già alcuni soggetti sospettati di essere coinvolti nel fatto. In attesa dei necessari riscontri, tuttavia, nessuno intende sbilanciarsi.