Ci siamo spesso occupati di WhatsApp, che, per i pochi che ormai ancora non la conoscono, è un'applicazione per Smartphone che consente di chattare con le persone che abbiamo nella nostra rubrica telefonica. Abbiamo suggerito come poter aggirare la tanto temuta e odiata nuova spunta blu, abbiamo rivelato quando arriveranno le chiamate vocali e come essa generi dipendenza. In questa sede ci occupiamo di un altro aspetto, alquanto pericoloso di questa allegra chat.
Come potenzialmente metta a rischio i matrimoni. Del resto, tra moglie e marito non metterci le chat e le conversazioni pericolose. Talvolta anche uno scambio di battute fatto in buona fede può risultare letale per la stabilità di una coppia. Basti vedere come il tristemente popolare caso di cronaca relativo alla povera Elena Ceste si basi proprio su presunte amicizie che la donna aveva fatto in chat.
Ma torniamo a WhatsApp e ai divorzi. Secondo l'Associazione Avvocati Matrimonialisti, Whatsapp viene citato in tribunale nel 40% dei casi di divorzio. Ciò vuol dire che l'applicazione, in Italia, è il motivo scatenante di ben quattro divorzi su dieci.
Incoraggiando così i latin lover nostrani, il cui mito si era ribassato negli ultimi anni. In fondo, vuoi mettere la comodità di chattare sul proprio telefonino, senza neanche doversi sedere davanti a un pc o senza dover aspettare ogni volta l'sms? Per non parlare della velocità e facilità di come ci si possa inviare fotografie, anche istantaneamente e a colpi di selfie compromettenti. Il Presidente dell'Associazione, Gian Ettore Gassani, sottolinea come una persona possa portare avanti quattro relazioni contemporaneamente.
Tuttavia, lo stesso Gassani invita ad essere prudenti, perché WhatsApp non è esente da sgamature, facendo diventare il tradimento facilmente individuabile. Rispetto ad anni fa quando ci si vedeva di nascosto tra mille scuse in un alberghetto o in un'auto nel buio di un vicoletto o in un parcheggio di un centro commerciale. La prudenza, si sa, non è mai troppa...