Robin Williams era tremendamente malato: una malattia neurodegenerativa che lo avrebbe consumato, fino a spingerlo al suicidio, avvenuto lo scorso 11 agosto. Queste sono le ultime, drammatiche notizie che giungono dagli Stati Uniti e che gettano luce sugli ultimi, disperati momenti di vita del grande attore. Si chiama "Demenza da corpi di Lewy" la malattia mentale di cui soffriva Williams e che, secondo gli esperti, lo avrebbe istigato a togliersi la vita.

Questa malattia del sistema nervoso centrale è un tipo di demenza strettamente collegata al morbo di Parkinson e all'Alzheimer. Si tratta di una patologia che può comportare anche effetti collaterali e allucinazioni, soprattutto in seguito all'assunzione di potenti farmaci per cercare di contrastarla. Proprio la moglie di Robin Williams, subito dopo il ritrovamento del cadavere del marito, raccontò alla polizia che da tempo l'attore si lamentava dei medicinali che assumeva per combattere la malattia, perché lo facevano sentire male. Secondo alcuni membri della famiglia dell'artista statunitense, la Demenza da corpi di Lewy sarebbe stata decisiva nello spingerlo ad impiccarsi con una cintura nella sua casa di Tiburon, in California.

Alcuni medici, interpellati dal sito Tmz, hanno confermato che questo genere di malattie può causare istinti suicidi, dunque è plausibile la tesi secondo cui Robin Williams, affetto da una grave malattia neurodegenerativa, abbia avuto una profonda crisi, con conseguenti allucinazioni, che l'avrebbe spinto a farla finita. Del resto, dai risultati dell'autopsia, pubblicati venerdì 7 novembre, è emerso che al momento della morte, l'attore non aveva assunto né droga, né alcool. Una drammatica fine, quella di Robin Williams, artista poliedrico che col suo talento era apprezzato da tutti e che ci ha accompagnato, in questi anni, con la sua immensa arte, lasciando un'impronta indelebile di sé nel mondo del Cinema, con film indimenticabili quali "Good Morning, Vietnam", "L'attimo fuggente", "Risvegli" e tanti altri capolavori.