Di recente il noto ex terrorista turco Mehmet Alì Agca ha inviato una lettera al giornalista del Corriere della sera Fabrizio Peronaci. In essa ha chiesto la "modica" cifra di 300.000 euro per realizzare un film-documentario riguardante la verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e sull'attentato a San Giovanni Paolo II. Tuttavia pare che nelle ultime ore Agca abbia avuto degli scrupoli di coscienza e, ricontattato Peronaci, si è offerto di rispondere a qualche sua domanda.
In questa nuova mail il turco non parla più di alcun film. Allo stesso tempo non dice (quasi) nulla di nuovo riguardo l'attentato al Papa (avvenuto nel 1981) ed il duplice sequestro Orlandi-Gregori (risalente al 1983). Tramite un modo di fare sempre molto empirico, l'ex terrorista parla dei soliti "poteri occulti", di persone molto importanti che sanno la verità, ma che "ancora devono pronunciarsi". Queste persone sarebbero state le stesse ad aver chiesto la sua espulsione dall'Italia, per "evitare ogni discussione in merito al caso Emanuela Orlandi e all'attentato al Papa, e le sue conseguenze politico-giuridiche".
A chi si riferisca Agca non è dato sapere, forse alla CIA, accusata varie volte di aver preso parte al sequestro delle due adolescenti. Il turco in questo caso tace. Più che altro l'ex lupo grigio parla di Marco Fassoni Accetti, il supertestimone che in gioventù avrebbe militato in una fazione (denominata da Peronaci "Il Ganglio"), nell'ambito di alcuni contrasti ideologici all'interno del Vaticano ai tempi della Guerra Fredda. "Per quanto riguarda M.F. Accetti" dice Agca "egli è una piccola pedina di un grande gioco che finirà nel nulla".
Alì Agca poi sposta il discorso su un tema delicato, ossia la traslazione della salma del boss Enrico De Pedis (detto "Renatino") dalla basilica di S. Apollinare.
Per Agca la faccenda di De Pedis e della Banda della Magliana coinvolti nel caso Orlandi, sarebbe stato un lungo e premeditato depistaggio "Una menzogna che ha ingannato l'Italia per sette anni". Un altro punto saliente della lettera, riguarda proprio la figlia di Ercole Orlandi (messo pontificio ora defunto), Emanuela, che se fosse ancora viva compirebbe 47 anni il prossimo 14 gennaio. Per il turco ogni speranza è vana: "Emanuela Orlandi non apparirà mai in pubblico e morirà probabilmente in qualche posto segreto". Una personalità complessa ed ambigua quella di Alì Agca, misteriosa ed enigmatica, che ad ogni modo non ha aggiunto nulla di concreto finora a questa vicenda pluritrentennale che ancora chiede una soluzione.