Ad oggi 3 gennaio 2015 ci sono ancora alcuni casi di cronaca nera che rimangono avvolti nel mistero assoluto, di cui ancora non conosciamo la verità e i nomi degli assassini, che hanno strappato via dai loro cari tre donne: parliamo della quattordicenne di Brembate, Yara Gambirasio e delle due mamme Elena Ceste e Roberta Ragusa.

Tre casi che a distanza di anni, come vi dicevamo, non sono giunti ancora ad una conclusione e ad una verità certa: le ultime notizie di queste ore riguardanti il caso di Elena Ceste, rivelano che gennaio 2015 sarà il mese in cui i familiari potranno finalmente seppellire i resti della donna, ritrovata morta lo scorso ottobre in un canale di scolo che si trovava molto poco distante da quell'abitazione dove Elena viveva col marito Michele e con i suoi figli.

Proprio il marito di Elena, ad oggi rimane iscritto nel registro degli indagati, ma contro di lui non ci sono prove schiaccianti al punto da poter dare il via ad un processo e quindi non si esclude che il caso della morte di Elena Ceste possa essere archiviato.

Roberta Ragusa e Yara Gambirasio: gennaio è il mese della verità?

Le ultime notizie di oggi 3 gennaio, inoltre, ci riportano anche al caso di Roberta Ragusa: a metà febbraio, infatti, si terrà l'udienza del Gup per la richiesta di rinvio a giudizio per Antonio Logli, il marito di Roberta che al momento risulta essere accusato di omicidio e distruzione di cadavere. Il processo che verrà fatto contro Logli, accusato di essere l'assassino di sua moglie, sarà decisamente particolare visto che ad oggi il corpo della donna non è stato ancora ritrovato.

Il nuovo anno sarà importante anche per il caso di Yara Gambirasio, il cui presunto assassino continua ad essere considerato il muratore Massimo Giuseppe Bossetti. Stando alle ultime notizie al 3 gennaio, la Procura potrebbe chiudere le indagini entro la fine di questo mese e chiedere così il rinvio a giudizio per Bossetti.

Al momento, però, vi è una sola data certa: quella del 25 febbraio, giorno in cui la Cassazione dovrà emettere il suo giudizio riguardante la richiesta di scarcerazione che è stata avanzata dal legale del muratore.