Non c'è fine al peggio. Potremmo sintetizzare così quanto manifestato nello striscione, apparso in Curva Sud dello stadio Olimpico, nel corso dell'incontro di campionato tra Roma e Napoli di sabato scorso, ed oltraggioso nei confronti della signora Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso ucciso da un ultrà giallorosso prima della finale di Coppia Italia dello scorso anno, nel quale la donna veniva vilipesa accusandola di aver lucrato sulla morte del figlio con interviste e un libro.

Subito il Viminale, di concerto con gli organi di Polizia, s'è attivato per dare un volto ed un nome a questi pseudo-tifosi che hanno "sciacallato" sulla morte del giovane tifoso partenopeo, e da fonti molto attendibili vicine alla Questura romana si viene a sapere che molti dei soggetti coinvolti in questa squallida vicenda sono o stanno per essere identificati. Nelle ore immediatamente successive all'episodio sono state molte le voci che hanno preso posizione contro queste persone, che a definirle tifosi è eufemistico, in primis il Presidente della Federcalcio Tavecchio il quale s'è detto molto turbato da quest'atto e ha preso posizione netta contro questi teppisti, facendo recapitare un messaggio di solidarietà alla signora Leardi.

Anche la Roma Calcio, per bocca del Presidente Pallotta ha voluto far sentire la propria vicinanza alla signora Leardi, che da quando è morto il figlio s'è adoperata anche con interventi nelle scuole per sensibilizzare i giovani ad un corretto approccio allo sport e di conseguenza al tifo, facendolo nel rispetto - sopratutto degli avversari-.

La stessa signora Leardi ha fondato una Onlus no profit per devolvere i proventi della vendita del libro; Ciro Vive, a due ospedali, uno proprio nella capitale (dove morì Ciro ndr) e l'altro ad un ospedale per bambini a Napoli, per cui come s'evince nessun lucro sulla vita del figlio, anzi... Intanto nelle ultime ore il Viminale ha diffuso un comunicato ufficiale nel quale viene riportato: "Quanto accaduto sabato scorso all'Olimpico è intollerabile perché ha visto coinvolto un gran numero di tifosi soggiogati dalla sottocultura di altre curve.

La gara di sabato doveva rappresentare un percorso di ritorno alla normalità tra Roma e Napoli. Ora - concludono le fonti del Ministero degli Interni- servono risposte decise non riconducibile solo alla repressione ma al lavoro di isolamento dei violenti e incivili ed alla netta rescissione di ogni rapporto con loro".

E noi tutti ci auguriamo che queste parole istituzionali possano rappresentare lo sparti-acque per risolvere il problema del curve estremiste in Italia, che troppe volte tengono in ostaggio anche le società calcistiche. Per cui solo così potremmo dire Ciro Vive e Antonella ha vinto.