Continua incessante, il dibattito pubblico sull'omicidio della giovane Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate di Sopra, dopo aver lasciato il centro sportivo nel quale si allenava in ginnastica ritmica, sport da lei tanto amato, e in cui eccelleva. Da quel momento, di Yara si perderà ogni traccia, seppur la palestra, Il Centro Sportivo di Brembate, dista solo alcune centinaia di metri dall'abitazione della giovane atleta

Con immenso orrore e sdegno per l'accaduto, il suo corpo fu ritrovato tre mesi dopo la scomparsa, in un campo a Chignolo D'Isola, a circa dieci chilometri da Brembate.

Sul cadavere di Yara furono riscontrati numerosi colpi inferti con un corpo contundente, probabilmente una spranga, e gli esami del medico legale stabilirono, che la causa della morte, sopravvenuta dopo alcune ore, fu il freddo e la conseguenza delle ferite.

Dopo lunghe e complicate indagini, che ha visto impegnati molti professionisti, l'anno scorso è stato arrestato il muratore di Mapello Massimo Bossetti, che continua a professare la sua innocenza, il cui DNA è stato ritrovato sugli indumenti intimi della giovane, che comunque non subì violenza sessuale. Come spesso accade, in questi casi di rilevanza nazionale, l'opinione pubblica inevitabilmente si divide tra colpevolisti e innocentisti, aprendo interminabili discussioni sull'evento.

Il colpo di scena

Nel corso della trasmissione "Quarto Grado", andata in onda nella serata di venerdì, Claudio Salvagni, che guida il pool difensivo dell'imputato, si dice convinto che il 7 luglio prossimo, giorno in cui sarà discussa l'ultima istanza per la remissione in libertà di Bossetti, potremmo assistere a un clamoroso colpo di scena, con la scarcerazione del presunto colpevole. Secondo il legale, questa ipotesi non è tanto remota, al contrario, se il giudice, sotto il libero convincimento, applica la nuova normativa sulla carcerazione preventiva, per Massimo Bossetti potrebbero aprirsi le porte del carcere, in cui è recluso dal giugno dello scorso anno.

La nuova legge sulla carcerazione preventiva

La nuova legge, la 47 del 2015, che è entrata in vigore i primi giorni di Maggio, riformando alcuni articoli del Codice di procedura penale, rende molto più difficile l'applicazione della misura restrittiva del carcere, in attesa di processo. In particolare, i pericoli di fuga e la reiterazione del reato, dall'entrata in vigore della nuova legge, dovranno essere "concreti e attuali", e questo porterà a evidenti cambiamenti nella gestione delle inchieste, e inevitabili ricadute si avranno sui processi in corso, tra i quali figura quello per l'omicidio di Yara Gambirasio. Inoltre, a seguito delle modifiche apportate in materia, per arrestare una persona in forma cautelare, dovranno essere fornite "adeguate e approfondite giustificazioni", pena l'annullamento dell'arresto stesso da parte del Tribunale della Libertà, collegio giudicante al quale gli avvocati, solitamente si appellano in seguito all'applicazione della custodia cautelare.

A breve avrà inizio il processo di primo grado, che vedrà i difensori di Bossetti, impegnati in una lunga e dura battaglia contro la pubblica accusa, al fine di dimostrare l'innocenza del loro assistito.