Un capotreno di circa trenta anni, Carlo Di Napoli, ha rischiato l'amputazione del braccio sinistro nell'espletamento delle sue funzioni. La vicenda è avvenuta su un treno presso la fermata di Villapizzone nella periferia di Milano.

Aggredito per aver chiesto di vedere i biglietti

Nella serata di giovedì 11 giugno, poco prima delle ventidue, un gruppo di giovani salvadoregni si è rifiutato di mostrare il biglietto. Dopo un iniziale alterco verbale, qualcuno nel gruppo dei giovani ha estratto un machete col quale ha ferocemente colpito il capotreno ferendolo pericolosamente al braccio.

Un ferroviere fuori servizio, che ha cercato di dar manforte al collega è stato anche lui colpito alla testa riportando un trauma cranico.

Un intervento lungo e complicato

Grave si è rilevata la situazione del capotreno che ha subito un lungo intervento presso l'ospedale di Niguarda. L'operazione, alla quale hanno partecipato diversi chirurghi specialisti, un chirurgo generale, uno vascolare, uno plastico ed uno ortopedico, ha avuto una durata di ben otto ore. L'esito dell'intervento è positivo ma la prognosi per la completa funzionalità dell'arto potrà essere sciolta solo nei prossimi giorni.

Fermati ed arrestati i responsabili

Benché le telecamere di sorveglianze non abbiano rilevato la presenza dei giovani esaltati, si è comunque potuto procedere al fermo e successivamente all'arresto di due latinos ritrovati ancora con gli abiti macchiati di sangue.

Uno dei due aveva nascosto il machete nei pantaloni. L'accusa è di tentato omicidio. La polizia di stato che ha effettuato gli arresti riterrebbe i due giovani appartenenti alla banda di latinos MS13 entrambi salvadoregni: Jackson Jahir Lopez Trivino, di anni venti ed irregolare e Josè Emilio Rosa Martinez di anni diciannove.

Quest'ultimo sarebbe responsabile di aver colpito il capotreno con il machete.

E' allarme sicurezza per gli operatori delle ferrovie e per i passeggeri sui treni. Il rischio è che le ferrovie dello stato, venendo a mancare i requisiti minimi di sicurezza, si troverebbero nella situazione di non poter garantire alcuni servizi. Quanto avvenuto nei pressi di Milano non è infatti un caso isolato. Si è calcolato che nei primi cinque mesi del 2015 sono state già 140 le aggressioni subite dal personale del gruppo delle FS.