Scrive in una lettera di conoscere l'assassino del piccolo Loris Stival, ucciso nei mesi scorsi a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Con questa scusa chiede un incontro a Davide Stival, il padre del bimbo che è stato assassinato forse dalla mamma Veronica Panarello, attualmente detenuta nel carcere agrigentino di contrada Petrusa con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ma un mitomane, che accusava come possibile autore del delitto l'ex arcivescovo di Agrigento monsignor Carmelo Ferraro, è stato "smascherato", bloccato e denunciato dalla polizia alla procura della Repubblica di Ragusa.

A rispondere dei reati di sostituzione di persona, calunnia, usurpazione di titoli, falso materiale e interruzione di pubblico servizio, è un uomo di 55 anni, R.A. le iniziali del suo nome e del suo cognome, Pachino la sua città di residenza, in provincia di Siracusa.

Infanticidio Loris Stival, arrestato mitomane di Pachino che accusa ex vescovo di Agrigento

L'uomo, secondo quanto ricostruito dalla polizia di Stato, ha lasciato una missiva sulla finestra dell'abitazione della casa di Davide Stival, il padre del bimbo ucciso. Il messaggio è subito apparso inquietante, ma non conteneva elementi utili all'inchiesta ancora aperta. Nella lettera l'uomo si dichiarava un appartenente alle forze di polizia e chiedeva a Davide Stival un appuntamento nella villetta comunale di Vittoria per parlare del presunto assassino del figlio.

E' lì che si sono presentati i poliziotti in borghese riuscendo così a identificare l'uomo che aveva scritto la lettera.

Si tratta di un mitomane, secondo quanto riferito dagli investigatori. I poliziotti hanno trovato il cinquantacinquenne in possesso di uno zaino all'interno del quale c'erano una felpa con il cappuccio e una maschera, ma anche una tuta sportiva e un paio di guanti.

Inoltre una foto dell'ex arcivescovo di Agrigento monsignor Carmelo Ferraro e una lista con tutti gli incarichi ricoperti in passato dal prelato che secondo il presunto mitomane sarebbe il vero assassino di Loris Stival. Gli agenti della Squadra mobile, dopo l'interrogatorio in Questura, hanno compreso che l'uomo ha qualche disturbo psichico.

Le accuse risultano infondate, infatti il pachinese è stato denunciato anche per calunnia in stato di libertà quindi non va in carcere. Tutto il materiale trovato dalla polizia è stato sottoposto a sequestro.