In quest'ultimo periodo, miliziani jihadisti del Boko Haram, un gruppo di terroristi che combatte per conquistare la secessione del nord est della Nigeria, al fianco dello Stato Islamico di Abu Bahr al-Baghdadi, hanno colpito numerose volte con attacchi terroristici il Paese causando innumerevoli morti.
Ieri in Nigeria è avvenuta una strage in una chiesa evangelica a Potiskum, una città della zona nord-orientale dello Yobe, già altre volte teatro di attentati da parte di Boko Haram, che ha causato cinque morti. A far esplodere la bomba è stata una donna, in una chiesa piena di fedeli che partecipavano alla messa della domenica mattina.
A raccontare dell'accaduto alla Polizia è stato un testimone che apparteneva alla chiesa, sopravvissuto all'attentato, riconoscendo la donna kamikaze in quanto anche lei frequentatrice della chiesa. Il conto totale, riferito solo agli ultimi giorni è di 200 vittime di stragi da parte di Boko Haram, unitasi agli estremisti dell'Isis, che prende ordini direttamente dal Califfato. Dopo gli attacchi del 2 luglio con circa cento civili uccisi in alcune moschee e del 3 luglio con un doppio attentato causato da altre due donne kamikaze in un mercato e nella parte nel nord-est, durante i 6 anni di rivolta nel paese della Nigeria il conto delle vittime è di circa 13 mila mentre oltre un milione sono le persone sfollate.
Stamattina, invece, due bombe sono esplose in un'affollata moschea e in un ristorante nella città di Jos. L'attentato ha provocato la morte di 44 persone ed il ferimento di altre 67. Per ora non c'è stata una rivendicazione di queste esplosioni, ma il sospetto è che dietro ci siano proprio gli estremisti di Boko Haram.
Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, al governo da poco tempo, ha chiesto alle organizzazioni internazionali di mandare aiuti per sconfiggere definitivamente l'azione delle milizie di Boko Haram, i cui attentati ed esplosioni rappresentano un nemico per la vita dei cittadini e per l'economia di tutta la Nigeria.