Salvatore Parolisi è stato trasferito in questi giorni presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, una struttura carceraria destinata ai detenuti militari. L'ex caporalmaggiore dell'Esercito Italiano è stato condannato in primo e secondo grado (con due processi d'Appello) alla pena di vent'anni di reclusione, per aver ucciso la moglie Melania Rea nel 2011, nei pressi di Colle San Marco in provincia di Ascoli Piceno.
Un carcere comodo con strutture sportive e ricreative
Secondo quanto pubblicato da 'ilgazzettino.it', Parolisi dovrà scontare la sua pena nel carcere riservato ai militari, a Santa Maria Capua Vetere.
Si tratta di una struttura carceraria controllata da suoi stessi ex colleghi, alcuni dei quali in ferma volontaria di un anno. Il carcere comprende molteplici attività di carattere sportivo e ricreativo. L'ex caporalmaggiore, accusato e condannato per la morte della moglie uccisa con ben 35 coltellate, avrà a disposizione un campo da calcio regolamentare, un campo da calcetto, area verde comprendente giochi per bambini da utilizzare con i familiari ed inoltre potrà usufruire di numerosi corsi di pittura, scuola da cucina, pet therapy, una palestra attrezzata, un teatro ed il cinema. Le celle sono spaziose e dignitose, inoltre dividerà la mensa con gli stessi agenti addetti al controllo. Insomma che dire?
Un vero e proprio carcere comodo per un condannato di omicidio volontario.
Pena ridotta senza l'aggravante di crudeltà
Salvatore Parolisi è stato condannato in primo grado e dopo due processi di secondo grado, il primo processo d'Appello infatti era stato annullato dalla Cassazione, per rideterminare la pena (in ribasso), senza l'aggravante della crudeltà.
Una vera fortuna per l'ex caporale, il quale si è visto ridurre la condanna a vent'anni di reclusione, quattro dei quali già scontati, si è visto cancellare l'aggravante e inoltre ora trascorrerà il resto della pena in una struttura più che dignitosa. C'è da aggiungere che tra qualche anno anno potrebbe uscire con permessi speciali di buona condotta, per essere reintegrato nella società.
Se è vero che Melania Rea ha perso la vita a causa sua, è altrettanto vero che non si tratta certamente di una pena esemplare, visto tutti i vantaggi e le comodità che gli sono state riservate, anche in sede di giudizio finale.
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