Questa volta, così pare, l’Italia e tutti i Paesi che fungono come approdo per i disperati fuggiaschi provenienti dal sud del mondo, avranno finalmente manforte e aiuto nella gestione dell’emergenza migranti. Il premier italiano, Renzi, ha accolto la notizia con favore ma anche con una certa critica: infatti, ha detto che l’intervento del Governo tedesco – pur accolto con soddisfazione – è legato a un fatto contingente.

Ovvero, secondo il suo punto di vista, l’intervento tedesco è legato al fatto che vede i tedeschi toccati direttamente dalle problematiche dei profughi. Comunque, come recita un adagio sempre in voga, meglio tardi che mai.

Fino a qualche tempo fa, verosimilmente, la Cancelliera non voleva intervenire perché pensava – insieme ai suoi parlamentari –, che il tema fuggiaschi fosse di pertinenza dei paesi presi d’assalto direttamente dagli esuli. Insomma, la signora Merkel era convinta che ogni Nazione, per ragioni geografiche, culturali, etc., abbia dalla sua dei pro e dei contro. L’Italia, all’interno di questa visione del mondo, sarebbe penalizzata dal fatto di essere un ponte naturale sul quale i fuggiaschi avviano le loro speranze e i loro passi diretti verso i paesi nordici.

Quindi, e secondo quest’ottica, non avrebbe colpa nessuno se geograficamente lo stivale italico è quello che è. Ovviamente, se questa tesi ha qualche chance per somigliare alla realtà dei fatti, deve essere successo qualcosa se il Governo tedesco ha rivalutato la concezione precedente.

Infatti, qualcosa è successo; ed è qualcosa legato ai numeri. Berlino si è allarmata perché la portata dell’esodo che confluisce direttamente in terra tedesca è ormai bisognosa di essere monitorata e gestita in maniera precisa. Le persone indigenti provenienti dal mare ostile non sono più parte – perlomeno, non solo – dei telegiornali che parlano degli sbarchi nella ‘lontana’ Sicilia, nella ‘distante’ Italia o, comunque, nei Paesi mediterranei: quelli che chiedono aiuto, ora, bussano alle porte nibelunghe.

Sulla Germania si stanno riversando migliaia di persone che pensano di potercela fare : al fenomeno ‘normale’ degli immigrati in cammino verso i paesi nordici, bisogna sommare anche quello irregolare e nascosto (per la quale non esiste una stima ufficiale), e i ricongiungimenti famigliari. Purtroppo, il contatto tra i nativi e i nuovi arrivati, non è all’insegna, per diverse ragioni, della mera cordialità: già alla fine del 2014 sono esplose manifestazioni d’intolleranza contro questi ultimi, sentimento sostenuto con vigore dall’estrema destra tedesca. Questo stato di cose, in Germania, ha portato un moto di malcontento  verso il Governo che intendeva, in città container e nelle periferie urbane, accogliere i migranti.

Nel fine settimana scorso, a Heidenau, in Sassonia, sono successi dei tafferugli e scontri importanti con le forze dell’ordine. La ragione: l’insediamento dei profughi nell’ostello del paese era inviso a un centinaio di estremisti di destra (appoggiati da cittadini locali). A Nauen, situata nel Brandeburgo, è andata pure peggio: un centro profughi, durante la notte, è andato in fiamme. E’ una situazione che non giova alla signora Merkel che, in questo frangente delicato, deve tenere a bada un attacco mediatico e politico, che ha bisogno di uno scudo convincente per resistere ai fendenti che i suoi detrattori agitano sulla sua figura.