Il catastrofico terremoto in Myanmar del 28 marzo 2025, con la sua magnitudo pari a 7,7 sulla scala Richter, non solo è il più forte Terremoto dall'inizio di quest'anno, ma è anche il più devastante nel mondo dal 2023. Infatti, è al 6 febbraio di quell'anno che risale il violentissimo terremoto di magnitudo 7,9 fra Turchia e Siria, seguito poche ore dopo da un altro grande sisma che raggiunse la magnitudo di 7,5 sulla scala Richter. La sequenza di terremoti, una delle più gravi in 2 mila anni di storia del paese, provocò almeno 60 mila morti, 121 mila feriti e più di 5 milioni di sfollati.
Il sisma tra Turchia e Siria del 2023 rimane la catastrofe umanitaria più grave nel mondo generata da un evento catastrofico naturale da quella del terremoto di Haiti del 2010.
Il bilancio provvisorio è già drammatico: 4398 morti
Il violento terremoto in Myanmar ha lasciato dietro di sé una scia di morte e devastazione da nord a sud nel paese, provocando gravi danni e vittime anche nella vicina Thailandia. Secondo le informazioni diffuse dalla Dvb (Voce Democratica della Birmania), organizzazione no profit di birmani in esilio dal colpo di stato e dedita alla diffusione di programmi radiofonici e televisivi non censurati dal regime militare che si è instaurato nel Myanmar dopo il 2021, il bilancio provvisorio del terremoto sarebbe salito a 3848 morti, 4725 feriti e 708 dispersi.
L'ultimo aggiornamento di questi dati risale alle 14:00 di oggi, mercoledì 2 aprile. Diverso è il dato diffuso in serata da Mizzima, che fornisce fin dalla sua fondazione notizie di alta qualità su ciò che accade in Myanmar e secondo cui il bilancio si sarebbe ulteriormente aggravato in queste ultimissime ore, per cui vi sarebbero 4398 morti a causa del sisma.
Un bilancio drammatico, che aumenta di ora in ora, mentre i soccorsi faticano ad arrivare in molte aree, rimaste isolate dal momento del terremoto. Se questo dato verrà confermato nelle prossime ore, il terremoto in Myanmar del 28 marzo 2025 potrà essere considerato come uno dei più devastanti della sua storia recente.
Il terremoto in Myanmar è il più forte degli ultimi 80 anni nel paese
Se si guarda alla sismicità storica della Birmania si può capire che il rischio sismico nel paese è da sempre molto elevato. Tuttavia, terremoti anche molto violenti nella storia recente non hanno provocato danni così gravi ed estesi come quello del 28 marzo. La faglia che si è attivata è la Sagain Fault, la quale attraversa con orientamento nord-sud l'intero paese. Secondo gli esperti, la scossa principale di magnitudo 7,7, la più forte dal 1946, avrebbe riattivato un segmento di faglia ben più lungo di quanto si pensasse inizialmente. Se in un primo momento si pensava che il terremoto avesse riattivato 200 chilometri di faglia, ora si stima che si sia attivato un segmento lungo almeno 400 chilometri e questo potrebbe aiutare a spiegare perché gli effetti siano stati così disastrosi ed estesi.
Mandalay: metà degli edifici della popolosa città sono distrutti
L'epicentro del sisma è situato poco distante dalla grande e popolosa città di Mandalay, metà della quale è stata rasa al suolo. Sono stati fortemente danneggiati edifici pubblici e privati, come testimoniato dalle migliaia di video-riprese effettuate dalle persone. Numerosi templi e moschee sono crollati, intrappolando fra le macerie centinaia di persone. Sono crollate anche strutture scolastiche e universitarie. Danni rilevanti hanno interessato anche le infrastrutture, come l'ospedale più grande della città, l'aeroporto internazionale e l'Ava Bridge. Il danno al patrimonio storico-artistico è enorme, come dimostra il crollo dei bastioni dell'antico palazzo reale di Mandalay. Questo solo in una città, ma i danni sono estesi a molte regioni del paese. Alcuni villaggi vicinissimi all'epicentro rimangono ancora isolati.