Quando i vigili del fuoco e gli agenti di Polizia hanno forzato la porta di ingresso dell'appartamento posto in Via Bolognesi al civico 28, si sono trovati davanti ad una scena davvero raccapricciante: due corpi in stato di avanzata decomposizione. Sul pavimento c’era il cadavere di un uomo. Pochi metri più avanti, in una camera da letto, il corpo putrefatto di una donna.
Erano fratello e sorella, ottantenni, quasi coetanei.
Secondo il medico legale la donna sarebbe quella deceduta per prima, mentre il fratello l'avrebbe vigilata, presumibilmente, per diverse settimane. Le spoglie mortali dell'uomo infatti appaiono meno devastate rispetto a quelle della donna. Questo ci fa comprendere che sono stati diversi i momenti della dipartita dei due.
Abitavano nel quartiere di Monteverde in una palazzina al 5° piano.
I vicini di casa non si sarebbero accorti di nulla per molto tempo. Intervistati, ci fanno sapere che, secondo la loro opinione, l'odore fetido fosse causato da un gatto morto; altri invece pensavano fosse colpa della spazzatura marcita più velocemente a causa del gran caldo.
Nessuno pero' conosceva i due anziani, né li aveva mai visti. Stavano sempre chiusi in casa, un rifugio che era divenuto da anni il loro unico mondo.
Gli agenti del Commissariato di Monteverde dovranno cercare di comprendere la dinamica dei fatti ed è previsto l'esame autoptico. Si scartano le ipotesi di suicidio, di omicidio o di violenza. Non ci sono segni sui feretri che possano far pensare ad atti inconsulti. La tesi più accreditata, per ora, è quella della morte naturale.
Ci chiediamo: Dov' era l'Assessore ai Servizi Sociali quando si struggeva pur di presenziare le strutture della stazione Tiburtina? Perché non esiste ancora un "Registro degli anziani soli" reperibile presso i Comuni, così che si possa inviare, di tanto in tanto, qualche Assistente sociale per un semplice controllo?
Una tristissima allegoria della solitudine: accorgersi del vicino deceduto solo per il miasma che esce dal suo appartamento.