Emergono notizie molto importanti sul caso di Mario Bozzoli, l'imprenditore di Marcheno scomparso in circostanze che devono ancora essere chiarite lo scorso 8 ottobre. Le ultime indiscrezioni provengono dalla trasmissione "Quarto Grado", che si sta occupando da tempo di questa triste vicenda. Nell'ultima puntata del programma si è infatti parlato di un video che potrebbe fornire agli inquirenti la chiave per risolvere il giallo di Marcheno.

Il filmato dura ben dodici ore ed è stato ripreso da una telecamera di Marcheno piazzata in una rotatoria che si trova a pochi metri dalla fonderia dove lavorava Mario Bozzoli. Stralci del video sono stati mostrati durante l'ultima puntata di "Quarto Grado". Ma le novità non sono finite qui: accanto al corpo di Giuseppe Ghirardini, l'operaio trovato morto lo scorso 18 ottobre, sono stati trovati degli oggetti che potrebbero contenere degli importanti indizi sia sulla morte dell'operario che sulla scomparsa di Mario Bozzoli. 

Caso Bozzoli, emergono importanti dettagli

Durante l'ultima puntata di "Quarto Grado" sono state mostrate delle immagini del video di dodici ore di cui abbiamo parlato sopra; analizzando gli stralci, si sono notate due automobili sospette che passavano vicino alla fonderia di Mario Bozzoli, tra le 19.15 e le 20.06.

Chi guidava quelle automobili proprio nei momenti in cui si perdevano le tracce dell'imprenditore bresciano? Inotlre, intorno alle 22.40 si nota il transito di un Suv di tipo Mercedes che resta fermo nei pressi della fonderia di Bozzoli per più di un minuto. La cosa strana è che Adelio, il fratello di Mario Bozzoli, possiede lo stesso mezzo di trasporto. Ma la verità sul giallo di Marcheno potrebbe emergere anche da alcuni oggetti rinvenuti vicino al corpo di Giuseppe Ghiraridini. Si tratta di quattro fazzoletti di carta, di un pacco di sigarette e di una bottiglia. A "Quarto Grado", l'ex comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofalo, ha affermato che su questi oggetti ci potrebbero essere delle tracce utili a capire la verità su quanto accaduto a Giuseppe Ghirardini e a Mario Bozzoli