Svezia e Danimarca sospendono temporaneamente Schengen ed intensificano i controlli alla frontiera. L'obiettivo, non dichiarato ma palese, è quello di porre un freno ai flussi migratori. Il piano predisposto dal governo svedese, in particolare, prevede verifiche su tutti i mezzi di trasporto che passano il confine con la Danimarca. Una misura che non entrava in vigore dagli anni '50.
Governo svedese in difficoltà
In Svezia c'è molta preoccupazione per un numero di immigrati che è andato rapidamente in crescendo nel corso degli anni, tanto da far parlare di "cifre senza precedenti", in base a quanto dichiarato dal direttore nazionale dell'ufficio immigrazione, Anders Danielsson. Nel 2016 è previsto l'arrivo di oltre 100.000 tra profughi e chiedenti asilo. Del resto il Paese scandinavo, con una popolazione di 9 milioni di abitanti, è certamente uno dei maggiori per numero di rifugiati, se questa cifra è rapportata ad ogni cittadino residente. L'ultima emergenza in tal senso fu vissuta dalla Svezia negli anni '90, quando oltre 80.000 persone provenienti dai Balcani devastati dalla guerra chiesero asilo politico.
Da qui dunque la decisione di sospendere gli accordi di Schengen ed introdurre rigidi controlli alla frontiera.
Le misure del governo danese
In Danimarca, così come comunicato dal Primo ministro Lars Rasmussen alla Commissione Europea, saranno introdotti i controlli dei documenti al confine con la Germania. Una decisione temporanea alla quale è stato dato anche un termine (14 gennaio). Ad ogni modo quanto deciso da Svezia e Damimarca preoccupa non poco il governo tedesco. Martin Schaefer, portavoce del ministero degli esteri della Germania, ha espresso critiche anche se non dirette a quanto sancito dai vertici delle due nazioni nordeuropee, sottolineando come "la libertà di movimento sia stato uno dei maggiori risultati raggiunti dall'Unione Europea negli ultimi anni". La Germania preme da tempo per una soluzione in larga scala che riguardi maggiori controlli alle frontiere esterne dell'Unione, senza porre vincoli ai confini tra gli Stati membri.