I numeri si commentano da soli. Dallo scorso gennaio fino a questo mese di dicembre, nei Paesi dell’Unione Europea sono arrivati più di un milione di immigrati proveniente da Asia ed Africa. Rispetto al 2014 la cifra è quadruplicata, l’anno scorso le stime ufficiali indicarono un numero di poco superiore ai 270.000. Quanto sta accadendo in Siria, Afghanistan ed Iraq ha certamente influito su questa crescita esponenziale dei flussi migratori: tanti profughi hanno attraversato l’Asia minore e varcato i confini europei. Ma oltre ai rifugiati di guerra continuano ad essere in tanti coloro che, spinti da fame e miseria, hanno intrapresoi “viaggi della speranza” in mare che spesso, purtroppo, sono finiti in tragedia.

Siria: i numeri dell’esodo

Quasi la metà dei rifugiati giunti nel vecchio continente viene dalla Siria, ormai stretta nella morsa di una guerra civile infinitae con la minaccia dell'Isis all'interno dei propri confini. Su 1.005.000 migranti, stando ai dati forniti dall'Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite e dall'Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), più di 450.000 sono siriani. Sembra evidente che da quello spaccato del continente asiatico dove la minaccia del califfato è tangibile, i flussi migratori sono più alti. Almeno un 20 per cento di cittadini stranieri immigrati in Europa proviene inoltre dall'Afghanistan (oltre 180.000), dove la popolazione deve fare i conti con una guerra ultradecennale tra il governo dell'Alleanza, sostenuto dagli Stati Uniti, ed i talebani.

Oltre il 7 per cento è invece di nazionalità irachena e l’Iraq è un altro Paese in cui parte del territorio è sotto il controllo dell’Isis.

L’Italia è la seconda nazione per numero di migranti giunti nel 2015

Nel corso di quest’anno sono 150.317 gli immigrati arrivati in Italia, al secondo posto tra le mete europee dei rifugiati.

Al primo posto c’è la Grecia, con un numero esorbitante, pari ad 816.752. Sensibile anche il numero di cittadini stranieri che hanno varcato il confine della Bulgaria, 29.959, mentre le cifre scendono nettamente per quanto concerne la Spagna, 3.845, e le isole di Cipro e Malta, rispettivamente 269 e 106 stranieri sbarcati fino allo scorso 21 dicembre.

Nel conteggio non viene inclusa la Germania che nel 2015 ha visto entrare nei propri confini quasi 1 milione di stranieri ma la maggior parte proviene dai Paesi balcanici.

Tragedie senza fine

Sono quasi3.700 gli immigrati che, intraprendendo il viaggio in mare verso le coste europee, non sono mai arrivati a destinazione. Sono cifre che fanno rabbrividire, sono le stragi che purtroppo hanno caratterizzato anche l’anno che sta per concludersi. L’ultima tragedia risale a ieri, 23 dicembre, quando un barcone proveniente dalla Turchia con a bordo venticinque persone è naufragato a largo della Grecia. Sono dieci i morti, tra i quali cinque bambini, due i dispersi mentre in tredici sono stati salvati.

Il 22 dicembre un altro barcone si era capovolto a largo della Turchia, causando undici morti. Sono soltanto gli ultimi di una lunga serie che ha visto il suo picco la scorsa estate, quando il 28 agosto due barconi naufragarono a largo di Zuwara, in Libia, causando oltre duecento vittime. Sempre nello stesso periodo, stavolta in Austria, ci fu la macabra scoperta di 71 cadaveri di cittadini stranieri in un camion, trovato incustodito nella corsia d’emergenza dell’autostrada A4, a circa 50 km da Vienna. Erano tutti profughi siriani. Le successive indagini della polizia austriaca portarono all’arresto di quattro persone: tre cittadini bulgari ed un afghano che facevano parte di un’organizzazione di trafficanti di esseri umani.