Si è spento oggi a Roma, all'età di 86 anni, in una clinica dove si trovava ricoverato dopo l'aggravarsi delle sue condizioni di salute, il leader storico dei radicali italiani Marco Pannella, che ha dedicato tutta una vita alla lotta nonviolenta per il rispetto dei diritti umani e della giustizia e che negli ultimi anni si è fortemente battuto per la concessione di amnistia e indulto contro il sovraffollamento carceri.
E' morto il leader storico dei radicali italiani Marco Pannella
Ad annunciare oggi in diretta la morte di Pannella è stata Radio Radicale, che ieri aveva annunciato il ricovero del leader radicale che da poco aveva festeggiato a casa insieme agli amici più cari l'86° compleanno. A Marco Pannella arriva l'omaggio del mondo politico, a partire dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che negli anni passati, da presidente della provincia di Firenze, si schierò con i radicali nella battaglia per l'amnistia e l'indulto su cui oggi non è per niente d'accordo. “Vorrei a nome mio personale e del Governo - ha detto - e delle forze politiche che rappresento e delle istituzioni tributare un grande omaggio - ha sottolineato - alla storia di questo combattente e leone della libertà.
Un protagonista straordinario - ha aggiunto su Twitter Renzi - della vita non solo politica italiana ma transnazionale".
L'omaggio del premier Matteo Renzi e del mondo politico
Una raffica i messaggi in ricordo del leader radicale. "#CiaoMarco ci mancherai", ha scritto su Twitter il ministro Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia. "Ciao #MarcoPannella. Figura storica, uomo visionario, protagonista indomito - ha postato su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera - di tante battaglie civili nel nostro Paese. Italia ha perso un grande". "Grande uomo, che 'scandalizzava' l'Italia - ha affermato in una nota il senatore di Gal, Mario Ferrara - per le sue grandi battaglie, dal divorzio all'aborto fino ai diritti degli ultimi".
Tra le ultime battaglie di Marco Pannella quella per la concessione di amnistia e indulto fatta propria anche da Papa Francesco che telefonò al leader radicale durante un suo sciopero della fame proprio a favore dei provvedimenti di clemenza generale. "Se ne va un grande italiano, una figura - ha detto il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana a Montecitorio Arturo Scotto - che ha cambiato il Paese rendendolo più laico, moderno e giusto".