La notizia è di ieri e arriva dalle Marche con la triste vicenda che racconta la morte di un ragazzo, Maurizio Zanzani, avvenuta al largo del mare di Pesaro a circa 12 miglia dalla costa. Il giovane ragazzo di sedici anni, esperto nuotatore e in possesso del tesserino di bagnino di salvamento conseguito nella città di Rimini, si trovava al largo dello stabilimento balneare, sul gommone dei genitori nei pressi della piattaforma petrolifera.

Più volte tuffatosi davanti a loro, probabilmente nel tentativo di raggiungere il fondale per fare esercizi in apnea e tenere costantemente il suo fisico allenato al ruolo di bagnino, all'improvviso non l'hanno più visto tornare a galla. Solo pochi minuti per comprendere che stava accadendo qualcosa al figlio sono stati necessari, alla madre fortemente preoccupata, per obbligare il padre a tuffarsi in acqua per cercarlo e fargli chiamare i soccorsi nel tentativo di salvarlo.

Morire a sedici anni

La tragedia in mare s'è conclusa con la morte del ragazzo, davanti alla disperazione di una madre che ancora non vorrà credere all'accaduto, - un figlio annegato senza poter fare niente -.

I soccorsi sono stati immediati grazie al pronto intervento del corpo di salvamento, ma dopo aver riportato a galla il ragazzo e posatolo sul piano del gommone, a niente sono valsi gli innumerevoli sforzi nel tentativo di rianimarlo; tentativi proseguiti a terra dopo l'arrivo in zona della motovedetta S.A.R.CP 872, appartenente alla capitaneria di porto e con a bordo medici e operatori della Croce Rossa. Solo il medico legale ha potuto, dopo gli innumerevoli sforzi per rianimarlo, constatarne la morte. Fattore rilevante che ha portato questo ennesimo caso ad aggiungersi all'elenco delle vittime del mare. Attualmente sono in corso gli accertamenti per stabilire, causa e motivo dell'annegamento probabilmente dovuto a un'improvviso malore, ma quello che ci si chiede oggi è: cosa si può fare per salvaguardarci dal pericolo di annegare?

Evitare la morte per annegamento

Troppo spesso ci sentiamo al disopra delle nostre capacità natatorie e non ci sfiora minimamente il pensiero per quello che sempre più spesso leggiamo nelle pagine di Cronaca Nera e che purtroppo potrebbe accadere anche a noi o a chi ci è più caro. A tal proposito e contro la 'spavalderia' dei tanti nuotatori che si sentono orgogliosi perché 'restano' a galla, l'Istituto Superiore di Sanità ha stilato un rapporto relativo alle tragedie in mare e di come si muore nel suo elemento; questo per far sì che i bagnanti possano prenderne visione, comprendendo gli atteggiamenti a rischio con cui si pongono 'davanti' ad esso e a quei 'banali' errori che troppo spesso sono causa di morte per annegamento.

Il 'vademecum' che potrebbe salvarci la vita è offerto gratuitamente sulla pagina web dell'ISS e ha come titolo, "Incidenti in acque di balneazione: verso una strategia integrata di prevenzione degli annegamenti". Uno 'scorcio di 65 pagine che elaborano in maniera semplice tutto quello che non dovremo fare e gli accorgimenti da adottare, senza trascurare che la paura del mare è importante e che proprio la sua bellezza e il suo 'abbraccio' possono farci annegare.