Torna la paura a New York. A pochi giorni dalle commemorazioni per le vittime dell'11 settembre, un ordigno è esploso attorno alle 20.30 (ora americana) nel quartiere Chelsea, almeno una trentina i feriti. La polizia ha trovato una seconda bomba nella zona della prima esplosione.
Investigatori e Fbi sul posto
La zona dell'esplosione - una delle aree residenziali a sud di Manhattan - è stata immediatamente transennata.
Anche ai cittadini che stavano rincasando è stato impedito l'accesso verso le proprie abitazioni. La fermata della metropolitana nei pressi di Chelsea è al momento inaccessibile e, con il passare dei minuti, sarebbero state chiuse anche altre stazioni della metro. Sul posto sono giunti investigatori e agenti dell'Fbi con gli uomini dell'antiterrorismo. Il presidente degli Stati Uniti, Obama, che stava parlando ad un evento, è stato immediatamente aggiornato sull'accaduto. L'esplosione arriva a poche ore dalla notizia di un bombardamento da parte degli Usa di una base siriana.
Il primo bilancio dell'esplosione
I feriti causati dalla deflagrazione - subito soccorsi dalle decine di ambulanze arrivate a Chelsea - sono una trentina, nessuno sarebbe in gravi condizioni, anche se alcune agenzie parlano di almeno una persona che sarebbe in pericolo di vita.
L'ordigno - hanno riferito i pompieri e fonti di polizia - è esploso in un cassonetto dell'immondizia nella zona della 23^ strada, tra la sesta e la settima Avenue di New York.
Il sindaco: "Non si è trattato di un incidente"
"Era un atto intenzionale, ma è presto per parlare di responsabilità. Ci sono gli investigatori che si sono messi subito al lavoro per capirne di più". Queste le parole del sindaco di New York, Bill De Blasio, subito accorso sul luogo dell'esplosione. Il primo cittadino, inoltre, ha aggiunto: "Non abbiamo certezza che si tratti di un attentato terroristico, al momento non ci sono state delle rivendicazioni". Una dichiarazione che ha parzialmente tranquillizzato New York, ma nessuna pista viene al momento esclusa dagli inquirenti.