Atteso già da alcuni giorni, questa mattina, martedì 11 ottobre, è infine stato varato il decreto legge del Consiglio dei Ministri che definisce le misure che verranno adottate per favorire la ricostruzione e la ripresa economica delle aree del centro Italia che lo scorso 24 agosto sono state duramente colpite dal terremoto. In attesa che il documento venga spiegato con maggior dovizia di dettagli in una conferenza stampa che si dovrebbe svolgere in serata, viene confermato uno dei punti maggiormente controversi, ovvero i finanziamenti alle seconde case.

Seconde case equiparate alle prime case

I comuni colpiti dal territorio, amatrice e Accumoli nel Lazio, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto nelle Marche, e tutto il loro hinterland presentano una netta peculiarità, che è quella della preponderanza delle seconde case rispetto alle prime. Si tratta di solito di case di famiglia ereditate da genitori o nonni che un tempo vivevano qui, e i cui figli si sono poi spostati in aree più popolose; quindi si possono definire prime case un po' sui generis. Fin dal primo momento il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha chiesto un trattamento speciale proprio in virtù di tale peculiarità, e alla fine è stato ascoltato.

Il rimborso dei danni subito sarà del 100% sia per le prime che per le seconde case, almeno per la "zona rossa", quella detta del cratere, ovvero dove la distruzione è stata maggiore e pressoché totale.

Aiuti alle imprese 

Molti altri però i punti considerati nel decreto, a partire dal prestito d'onore previsto per favorire il riavvio delle attività produttive fino al rinvio del pagamento di imposte e tasse. Non manca anche l'attenzione alla trasparenza degli appalti, necessaria per evitare che si ripetano orrori già visti in passato. Nel pomeriggio, per discutere personalmente con i sindaci dei comuni colpiti, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato in visita ad Arquata, Accumoli ed Amatrice.

Prima però si è recato a Casette d'Ete per parlare con l'imprenditore Diego della Valle, la cui intenzione è di costruire una nuova fabbrica nel territorio di Arquata del Tronto. Ad Amatrice Renzi ha indossato la felpa con su scritto il nome della città e si è intrattenuto a lungo con il sindaco, che si è detto soddisfatto della forma che ha assunto il Decreto. Ora le parole sono state dette tutte, e anche vergate nero su bianco: non resta altro da fare che rimboccarsi le maniche.