Sembra che gli italiani non siano del tutto uguali, almeno secondo alcune scuole inglesi, che hanno fornito ai genitori al momento dell'iscrizione una sorta di questionario dove si deve specificare se il proprio figlio è italiano, napoletano o siciliano.

Italiano: napoletano o siciliano?

La singolare quanto odiosa richiesta ha scatenato le proteste e l'ira prima dei nostri connazionali all'estero, poi quella dell'intera società civile italiana, che davanti a questa iniziativa poco ha riso o scherzato.

Una storia che sembra riportare ad un pesante passato, dove purtroppo gli emigranti del sud Italia erano fortemente discriminati in tanti paesi stranieri - Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Belgio, USA - proprio a causa delle loro condizioni.

Non potevano proprio credere ai loro occhi i genitori italiani a Bradford, ridente cittadina gallese, che hanno per primi ricevuto lo scioccante questionario con il fine di selezionare gli studenti adottando i parametri della provenienza etnica e linguistica.

Ma sembra che la Scuola gallese non sia la sola ad aver adottato questo sistema di classificazione e selezione alquanto discriminatorio.

Ad aggiungersi alla scuola di Bradford sono state infatti altre scuole sparse nel territorio di Sua Maestà e perfino il Dipartimento dell'Istruzione in Galles.

La reazione dell'Ambasciatore italiano

Dopo tanto clamore la diplomazia italiana non poteva rimanere in silenzio, ed ecco scendere in campo l'ambasciatore italiano Pasquale Terracciano, che ha inviato una missiva verbale al Ministero degli Esteri inglese, chiedendo esplicitamente e senza mezzi termini l'immediata rimozione dei documenti proposti ai nostri connazionali.

Ma alla vibrante protesta del nostro ambasciatore si è aggiunta anche quella che potremmo definire una lezione di storia oltre di vita; infatti Pasquale Terracciano ha sottolineato nella sua missiva il fatto che l'Italia si sia unificata già dal 17 marzo 1861. L'ambasciatore esclude che i fatti accaduti nelle scuole inglesi possano essere ascrivibili ad intenti discriminatori, ma aggiunge anche che è sicuramente un gesto di cattivo gusto.

Un gesto che comunque rappresenta buona parte del pensiero del popolo inglese, che in quelle scuole ha educato ed istruito chi ha poi deciso per la Brexit e chi ha deciso di unirsi alla causa del Califfato.