Ancora una storia di miseria e di disperazione, che lascia annichiliti e fa riflettere sul grave e crescente disagio sociale di tanti, nell'Italia di oggi. Un'Italia afflitta da contraddizioni e polemiche, nella quale non trovano spazio le istanze di quanti necessitano di un supporto economico per vincere la dura battaglia della quotidianità.
E si assiste impotenti a drammi che si consumano nel buio dell'indifferenza, mentre ancora si discute sulla necessità d'intervenire economicamente sulla povertà, che sembra dilagare ogni giorno di più.
La disperazione di un padre
E' un uomo di appena 32 anni il protagonista di questa vicenda, già noto alle forze dell'ordine per altri episodi di micro-criminalità.
Agricoltore, disoccupato e padre di due figli piccoli, la mattina dello scorso 3 febbraio, ha deciso di compiere un atto estremo. Armato di un taglierino, si è recato con la propria auto (da vero professionista) presso la sede della Banca Popolare Pugliese di Scanzano Jonico, un paese della provincia di Matera.
Qui, minacciando col suo taglierino un cassiere della Banca, gli ha intimato di consegnargli la somma di 1.500 euro. Giusto l'occorrente per pagare le bollette e il dentista per la figlia.
Poi, indisturbato, uscito dalla Banca, ha raggiunto la sua vettura, una Seat Ibiza di colore grigio, e si è allontanato nella costernazione generale.
Le indagini
Facilmente identificabile, anche perchè l'incauto rapinatore indossava un giubbotto azzurro, che riportava la pubblicità di una nota carrozzeria della zona, e grazie ai filmati delle telecamere, poste all'ingresso della Banca, dopo pochi giorni le forze dell'ordine si sono recate presso l'abitazione dell'uomo.
Qui, alla presenza del suo avvocato, Antonio Contasano, l'autore della rapina, tra le lacrime ha confessato la propria colpevolezza, spiegando di aver ceduto al dramma di una vita consumata nel disagio economico.
C'erano le bollette di luce e gas da pagare e, soprattutto, bisognava far fronte alle spese del dentista della figlia.
I litigi con la moglie erano all'ordine del giorno e la mattina del venerdì 3 si era recato nei campi a cercare qualcosa da mangiare, ma il gelo aveva distrutto tutto il raccolto. E, così, era maturata in lui l'idea della rapina.
Gli inquirenti hanno raccolto la sua drammatica testimonianza, segnalando l'episodio alla Procura della Repubblica. L'uomo, che già in passato aveva sofferto di crisi depressive, è al momento in libertà. Spetta al giudice stabilire se denunciare a piede libero l'autore della rapina e fissare la data del processo per direttissima o emettere un ordine di custodia cautelare ai domiciliari.