Tra barelle e furbetti, tra caos e casi. La situazione sanitaria nella regione Campania sta prendendo una piega assolutamente insostenibile. Il caso di Nola, con i pazienti curati a terra, ha fatto gridare giustamente allo scandalo. Situazioni pietose, incredibili. Al limite. Senza dimenticare il rischio di malattie, infezioni e un'impossibilità fisica e pratica nello svolgere il proprio lavoro. Le cronache che arrivano dai cittadini campani parlano di situazioni fatiscenti, al limite della leggenda metropolitana. Storie di vita non vissute, situazioni insostenibili.
Ma la soluzione qual è? Non sembrano esserci vie d'uscita, in questo caso nemmeno d'entrata. Troppe le vicende, troppe le segnalazioni che il Governo non riesce più a gestire.
Tra dita puntate e caos burocratici
Quando si cerca di fare il punto della situazione, bisogna sentire entrambe le campane. Chi cerca di tirare l'acqua al proprio mulino, chi non riesce a fare a meno di indignarsi. E tra colpe rimpallate e situazioni ai limiti del ridicolo, ogni paziente non riesce più ad avere la giusta fiducia in chi dovrebbe preservare l'incolumità sia singola che collettiva. Ma provvedimenti all'orizzonte ancora latitano. Come chi dovrebbe timbrare e rimanere a lavorare, ma che invece preferisce giocare a tennis.