Laura Biagiotti, definita dal New York Times la regina del "cashmere", ha lasciato questo mondo ieri mattina. Aveva avuto un malore a causa di problemi cardiaci ed era stata ricoverata mercoledì sera presso l'ospedale di Sant'Andrea a Roma. Le condizioni si sono poi aggravate ed è morta. Avrebbe compiuto 74 anni ad Agosto.

Il made in Italy alla conquista del mercato

Laura è stata la prima stilista italiana a sfilare a Pechino nel 1988 e poi al Cremlino nel 1995 ed è stata l'emblema della storia della moda in Italia. La sua azienda fu creata dalla mamma Delia Soldaini Biagiotti durante il boom economico e promosse iniziali attività di export.

Laura rese la locale impresa di famiglia un business mondiale. Dopo aver studiato al liceo classico, Laura si iscrisse alla facoltà di Lettere antiche con l'intenzione di specializzarsi in Archeologia, prima di essere totalmente conquistata dal mondo della moda.

Amava l'arte ed era una collezionista fanatica opere della corrente futurista. Aveva un gusto impeccabile, era appassionata di golf ed era coltissima. Era un'animalista e rispettosa della natura e dell'ambiente. Amava definire le sfilate degli spettacoli artistici e teatrali, in cui gli attori erano gli abiti.

I tessuti della Biagiotti

Il mondo della moda ricorderà i decenni di sfilate di abiti morbidi in grado di "accarezzare" le bellezze femminili in un mondo complesso e difficile ed inaugurando uno stile "a bambola".

Da modelli multicolore dalla forma ariosa ad abiti rosa confetto; da look grintosi ad outfit invernali e gonna lunga; da modelli con dettagli al total white. Il tutto accompagnato sempre da borse in camoscio, accessori e scarpe in tema. Era di Roma, ma amava Milano: la vetrina internazionale ed ideale per l'eleganza delle sue sfilate.

L'arte futurista: una passione

Laura, amante dell'arte futurista, mostrò in occasione dell'Expo 2015 a Milano uno dei quadri che ha incantato milioni di visitatori: 'Il Genio Futurista'. L'opera di Giacomo Balla è definita frutto di una genialità futurista e rappresentava una commistione di schegge del nostro tricolore. La Biagiotti era una particolare sostenitrice dell'artista e garantiva l'esposizione e la mostra dei suoi quadri in tutte le città più importanti: da New York a Tokyo. Ovviamente è difficile ricostruire e descrivere la vita della "Gran Signora" dello stile con pochi episodi, poiché il quadro è molto complesso e solo lei avrebbe potuto dipingerlo adeguatamente.