Blue Whale è il nome del gioco della morte che, dopo il servizio de 'Le Iene' andato in onda nell'ultima puntata del programma di Italia 1, sta seminando terrore tra gli italiani. Motori di ricerca presi letteralmente d'assalto per saperne di più riguardo a questa diavoleria inventata da tale Philipp Budeikin, ventunenne russo arrestato nel novembre 2016 che ha recentemente dichiarato di "non essersi pentito di quello che ha fatto".
Ma in cosa consiste, più precisamente, il Blue Whale? Vediamone, di seguito, tutti i dettagli.
Cos'è il Blue Whale e in cosa consiste
Il termine Blue Whale, traducibile in italiano come 'balenottera azzurra', sta ad indicare un nuovo fenomeno che sta dilagando in Russia e nel resto del mondo. Questo pazzo gioco (che di giocoso non ha assolutamente nulla) trova la propria conclusione con il suicidio di chi ha deciso di prendervi parte e consiste nel contattare, tramite falsi profili social, gli adolescenti, ai quali verrà proposta una sfida. A questo punto, nel caso accettasse di partecipare, il giovane dovrà seguire, passo passo, ognuna delle cinquanta regole previste (una al giorno), senza avere più la possibilità di tirarsi indietro.
Nel caso in cui, infatti, l'adolescente dovesse manifestare dei tentennamenti, riceverà delle pesanti minacce avverso i suoi familiari. Ma in cosa consistono le regole? Ogni prova è differente e può consistere in atti di autolesionismo, guardare dei film horror di notte, uccidere animali per poi scattarsi dei selfie, ecc. Naturalmente, l'ultima prova è quella che porta al suicidio: 'saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita', è quello che il curatore (l'amministratore del folle gioco) dice all'adolescente per convincerlo a togliersi la vita.
Nel mondo, il Blue Whale ha già ucciso 157 ragazzi di età compresa tra i 9 e 17 anni. D'altronde, non è difficile capire perchè le vittime di questo fenomeno siano proprio i ragazzini: persone ingenue e facilmente manipolabili, non avendo ancora avuto la possibilità di vivere sulla propria pelle esperienze di vita in grado di creare in loro un'accettabile capacità di giudizio.
Segnalato primo caso in Italia
Intanto, è stato segnalato il primo presunto caso riconducibile alla pratica del Blue Whale anche in Italia. Il suicidio, avvenuto nello scorso febbraio nella città di Livorno, ha visto un ragazzino di 15 anni buttarsi da un edificio alto ventisei piani. Una notizia che, se dovesse essere definitivamente ricondotta al sanguinoso gioco, suonerebbe come un campanello d'allarme per molti genitori, preoccupati per i propri figli. Ad ogni modo, saranno sufficienti dei normali controlli riguardanti l'utilizzo dei social network e di internet della propria prole. Nessun allarmismo, dunque, ma se doveste notare qualcosa di strano non rinunciate ad indagare e a denunciare il tutto alle autorità prima del fatidico 'Game Over'.