Blue whale, letteralmente balena blu, è il nome del nuovo "gioco" nato in Russia, che ha portato al suicidio più di 150 giovanissimi ragazzi. Più che un gioco il blue whale è una sfida. Ha una durata di 50 giorni in ognuno dei quali il giovane giocatore è tenuto ad affrontare una "prova" o è tenuto a portare a termine un compito datogli dal curatore, cioè colui che conduce il gioco. Le prove da svolgere sono svariate e di diversa pericolosità: si va dal non parlare per un giorno intero all'impostare la sveglia alle 4,20 per guardare film e video horror e impressionanti proposti dal curatore, dall'infliggersi tagli ad incidersi sulla pelle una balena.

Questo fino al 50esimo ed ultimo giorno di blue whale, quando il curatore invita il giocatore alla sfida più grande: salire sul palazzo più alto della città in cui vive e lanciarsi nel vuoto.

Tutte le prove devono essere filmate o fotografate per darne dimostrazione al curatore e tante volte a reggere la telecamera è qualche amico della vittima, spettatore di quest'atrocità.

Il servizio de Le Iene

Matteo Viviani, inviato de Le Iene, ha effettuato un servizio su questo delicato tema, mandato in onda nella serata di domenica scorsa. L'inviato si è recato in Russia per poter parlare con due donne, entrambe madri di due vittime del gioco, e con un esperto, il quale ha parlato di 157 giovani morti suicidi nella sola Russia!

Secondo l'esperto, intervistato da Matteo Viviani, i ragazzi colpiti sono tutti giovanissimi, dai 9 ai 17 anni, quindi tutti con una mente facilmente influenzabile e manipolabile. Infatti, uno dei curatori, l'unico arrestato, Philipp Budeikin, 22enne russo, ha studiato proprio psicologia. Il ragazzo, secondo quanto riportato anche dal servizio de Le Iene, afferma di non essersi pentito di quello che ha fatto.

Ritornando all'Italia

Il servizio di Matteo Viviani non finisce in Russia. L'inviato, infatti, ritorna in Italia, precisamente a Livorno, dove lo scorso febbraio un 15enne si è suicidato lanciandosi dal palazzo più alto della città. Qui Viviani incontra un amico del quindicenne in questione. Il ragazzo gli dice di avere dei sospetti riguardo al suicidio dell'amico, in quanto, a parer suo, ci sono molti elementi che riconducono l'accaduto al terribile gioco del blue whale, come la visione di numerosi film horror al mattino, le passeggiate sui tetti dei palazzi o lo stesso video della sua morte.

L'unico consiglio che si può dare (e che è stato dato anche dalle mamme intervistate dalla "Iena") è di controllare il più possibile i propri figli e di stare attenti anche ai minimi segnali che questi possono dare, senza, però, farli sentire troppo controllati e spiati.

Guarda il servizio de Le Iene: