È da pochi giorni che il mondo è venuto a conoscenza del macabro gioco suicida Blue Whale: fino ad ora erano morti circa 150 adolescenti russi di età compresa tra i 9 e i 17 anni. Anche bimbi più piccoli sono stati intrappolati nella ragnatela virtuale grazie ad un gioco dedicato ai piccolissimi, "La fata di fuoco" in cui si istigavano bambini di soli 5 anni ad accendere il forno per diventare di fuoco. Una bimba di 5 anni è rimasta gravemente ustionata dopo aver acceso il forno di casa in piena notte per fare una magia. Il gioco è gestito da persone senza scrupoli che si nascondono sui social sotto falso nome in tutto il mondo e l'ideatore principale, ora in carcere, è un ex studente di psicologia che non mostra nessun segno di pentimento e che spingeva i ragazzi alla morte per ripulire la società.
Il primo caso di Blue Whale a Livorno
Lo scorso 17 marzo un ragazzo di 15 anni si era suicidato gettandosi nel vuoto da un palazzo di 16 piani. Alle 7.30 del mattino il ragazzo aveva posto fine alla sua vita dal bordo del palazzo più altro della città ed il caso era stato archiviato come normale suicidio. Qialche tempo dopo, però, era arrivata una mail anonima alla redazione della trasmissione 'Le Iene', in cui si parlava di un collegamento con il tragico gioco social russo. Due compagni di classe del ragazzo deceduto hanno preso coraggio ed hanno confessato che il loro amico da tempo manifestava i "sintomi" del partecipante al Blue Whale. Si era già procurato un taglio all'addome durante le lezioni, che lo aveva costretto a tornare a casa, ma in famiglia nessuno se n'era accorto.
Secondo i suoi amici, la ferita, provocata forse con un ago, era un chiaro riferimento all'autolesionimo obbligatorio delle regole del gioco; inoltre, egli parlava sempre del palazzo da cui poi si sarebbe gettato dicendo che da su si godeva di un'ottima visuale. Infine, la sera precedente al suicidio il ragazzo si stava preparando per il compito di latino, quindi gli amici pensavano ancora che non fosse nelle sue intenzioni buttarsi il giorno dopo.
Forse qualcosa è cambiato durante la notte, oppure stava solo fingendo, perchè una delle principali regole del Blue Whale è di fingere che tutto vada bene, recitare fino all'ultimo per non lasciar trapelare le proprie intenzioni. Gli amici del ragazzo suicida sospettvano che avesse partecipato al folle gioco ma non sapevano che potesse finire in quel modo, anche perchè in Italia non se n'era sentito parlare molto.