Nuovi guai giudiziari si profilano per emilio fede, l'ex direttore del Tg4 finito nel mirino della giustizia per alcuni fotomontaggi 'bollenti' che sarebbero risultati falsi, creati ad arte al solo scopo di ricattare i vertici di Mediaset dopo aver ricevuto la notizia del licenziamento nel 2012. Il pm Silvia Perrucci della procura milanese ha chiesto 4 anni e 9 mesi di reclusione per l'accusa di estorsione e tentata estorsione per la sopracitata vicenda dei fotomontaggi taroccati.

La tesi dell'accusa

Emilio Fede, secondo la tesi dell'accusa, avrebbe dato mandato al proprio ex personal trainer, Gaetano Ferri insieme ad altri due individui, di realizzare fotomontaggi fittizi che, se resi pubblici, avrebbero compromesso la dignità e l'onorabilità di Mauro Crippa, il direttore del'Informazione Mediaset.

I montaggi sarebbero stati diretti anche ad infangare il buon nome di Fedele Confalonieri. La finalità del ricatto sarebbe stata quella di ottenere una buonuscita più vantaggiosa dopo il licenziamento. Emilio Fede avrebbe esercitato, con la minaccia di pubblicare i video 'compromettenti', pressioni su Crippa, Confalonieri e sullo stesso Silvio Berlusconi per ottenere un accordo di collaborazione per altri 3 anni e una buonuscita di oltre 800 mila euro. Emilio Fede, nel processo in corso, è stato accusato di violenza privata per minacce nei confronti dello stesso personal trainer, Gaetano Ferri.

La vicenda del licenziamento

Poco tempo dopo il licenziamento, l'ex direttore del Tg 4 ebbe modo di attaccare duramente i vertici Mediaset, rei di avergli tolto la dignità.

'Mi hanno tolto tutto – rivelò al quotidiano Il Tempo – ho perso casa, macchina, benefit e autista. Ho vissuto mesi terribili'. Il licenziamento in tronco gli venne comunicato il 28 marzo 2012 sulle tribune di San Siro. Dopo aver concluso la sua ultima edizione del Tg4, si era recato allo stadio per assistere ad una gara del Milan per raggiungere il presidente Berlusconi.

Fu in quel momento che due dirigenti di Mediaset gli comunicarono la volontà dell'azienda di interrompere la collaborazione professionale. Il giornalista di origini siciliane, ha condotto il Tg4 dal 1993 al 2012, oltre ad essere stato il conduttore di alcuni rotocalchi trasmessi dalla stessa rete. Nel 2013 venne condannato nell'ambito del processo Ruby bis a 7 anni di carcere per induzione alla prostituzione, pena che la Corte d'Appello ridusse a 4 anni e 10 mesi e che la Cassazione ha annullato rinviando ad un nuovo processo d'appello.