Non ci sono più dubbi: l'Opac, vale a dire l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, conferma l'utilizzo del gas sarin in Siria. Gli esperti rivelano che la micidiale sostanza è stata utilizzata il 4 aprile di quest'anno in un attacco che ha causato la morte di 87 persone, tra cui tanti bambini, e il ferimento di altre 400.

A Washington e Londra sicuri: è stato Assad

Una commissione congiunta tra Onu e Opac per stabilire i responsabili dei raid si servirà di questo rapporto per individuare i colpevoli, anche se Washington e Londra non hanno dubbi nell'attribuire la responsabilità al regime di Damasco, accusando il presidente Assad di crimini di guerra. Il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha affermato che tutte le colpe ricadono sul dittatore siriano. L'ex sindaco di Londra sottolinea anche che la questione sarà analizzata ancora una volta nel prossimo Consiglio Europeo per imporre delle sanzioni ai responsabili della strage.

Secondo Johnson, bisognerebbe occuparsi di coloro che usano armi chimiche sugli innocenti, anche se gli Stati Uniti hanno già imposto della sanzioni a 300 persone in riferimento a questa vicenda.

La condanna della comunità internazionale

L'attacco dell'aprile scorso era stato condannato duramente dalla comunità internazionale. Era stato da più parti evidenziato come l'uso delle armi chimiche così come gli attacchi deliberati contro le strutture mediche costituiscono crimini di guerra e sono gravi violazioni del diritto internazionale. Damasco, da parte sua, aveva respinto le accuse, definendole false e sostenendo che la zona di Idlib, dove l'attacco in questione è avvenuto, all'epoca dei fatti era sotto il controllo delle forze ribelli del gruppo Fatah al Sham, legati ad Al Qaeda.

Molti leader mondiali, sulla scorta delle immagini della strage di Idlib, avevano reagito con orrore. In una nota diffusa dalla Casa Bianca, il presidente Trump aveva scritto che l'attacco chimico di Idlib era la diretta conseguenza della debolezza mostrata nei confronti del regime di Damasco dalla precedente amministrazione statunitense guidata da Obama. A tre giorni dalla strage, gli USA lanciarono 60 missili sulla base aerea siriana di Sharat, da dove, con ogni probabilità, sono partiti i velivoli da cui sono state sganciate le bombe chimiche che hanno fatto fatto 87 morti a Idlib.