Marco Gottardi e Gloria Trevisan sono tra le 30 vittime dell'incendio al grattacielo di Londra. Ieri in serata è arrivata la conferma ufficiale: la Farnesina ha comunicato all'avvocato della famiglia Trevisan che ormai non ci sono più speranze per i due giovani, che sono stati inseriti nella lista delle vittime. Marco e Gloria, archittetti ventisettenni originari del Veneto, vivevano da tre mesi a Londra, al 23° e penultimo piano della Grenfell Tower. Le loro ultime strazianti telefonate ai genitori suonavano come un drammatico addio. Il legale della famiglia di Gloria chiede, ora, di spegnere il clamore mediatico sulla vicenda e di rispettare il dolore della famiglia.

I soccorritori, intanto, continuano le operazioni di ricerca all'interno dello scheletro carbonizzato del grattacielo, con l'aiuto di droni e cani di salvataggio, ma già l'altro ieri avevano confessato di non sperare più di trovare superstiti. Il comandante della polizia Stuart Cundy ha dichiarato che si teme di non riuscire nemmeno a identificare tutte le vittime e l'unica speranza, ormai, è che il bilancio definitivo delle vittime non sia a tre cifre.

Continuano le indagini

Le indagini sulle cause dell'incendio continuano. Il capo della polizia Cundy, nella sua conferenza stampa di ieri ha affermato che non ci sono elementi per stabilire se si sia trattato di un incendio doloso e ha continuato dicendo che il lavoro degli inquirenti durerà settimane.

Intanto tutti i superstiti ricoverati negli ospedali sono stati identificati. Inoltre, ieri, la premier Theresa May, dopo la sua visita al luogo della tragedia, ha annunciato che farà aprire un'inchiesta per accertare le cause e le responsabilità di quanto accaduto. Secondo le prime ipotesi investigative, il rivestimento del grattacielo non sarebbe stato resistente alle fiamme e avrebbe favorito il loro propagarsi velocemente per tutti i piani dello stabile.

Questo tipo di rivestimento sarebbe stato meno costoso di quello ignifugo, ma non completamente in linea con le norme di sicurezza. Secondo quanto afferma la Bbc, questo tipo di rivestimento negli Usa sarebbe vietato per strutture più alte di 12 metri, quindi già molto più basse della Grenfell Tower, e sarebbe stato lo stesso utilizzato in grattacieli in Francia, Australia ed Emirati Arabi teatro di terribili incendi propagatisi altrettanto velocemente.

La ditta che ha portato avanti i lavori di ristrutturazione nel 2015, però, assicura di aver rispettato tutte le norme.

Non mancano le polemiche

Ieri a Kensington, il quartiere del disastro, centinaia di persone hanno manifestato davanti al municipio denunciando l'assenza di misure di sicurezza antincendio nel grattacielo. Tra le varie richieste anche quella di garantire una sistemazione nel quartiere a chi ha perso la propria casa nell'incendio e di assicurare loro un risarcimento economico. Per qualche istante la situazione davanti al municipio di Kensington è stata sull'orlo di degenerare e sono dovuti intervenire gli agenti per evitare il peggio. La premier Theresa May ha dichiarato che il governo stanzierà 5 milioni di sterline a sostegno dei superstiti e si impegnerà ad assicurare a ognuno di essi un alloggio nello stesso quartiere e a fornire gratuitamente assistenza legale per tutta la durata dell'inchiesta.

Nonostante ciò la May è stata contestata dagli inglesi per il suo comportamento durante la sua visita sul luogo dell'incendio durante la quale ha parlato con i soccorritori, ma non con i superstiti. Apprezzata, invece, è stata la visita della regina Elisabetta che, insieme al principe William, è giunta ieri nella zona della Grenfell Tower, ha incontrato i superstiti della tragedia e ha ringraziato i vigili del fuoco e i volontari che si impegnano ad assistere gli sfollati.