Sessantanove migranti, tra cui anche una donna e un bambino, sono arrivati in Sardegna nelle ultime 48 ore provenienti dall'Algeria. La prima imbarcazione è arrivata ieri mattina, 28 agosto, sulla spiaggia di Porto Pino, nel comune di Sant'Anna Arresi, con 14 migranti. Un'imbarcazione con 20 algerini ha raggiunto inoltre la spiaggia di Su Giudeu, a Domus de Maria. I migranti utilizzano le coste di Annaba, nell'est dell'Algeria, come punto di imbarco per partire verso la Sardegna.
Rapporto sui clandestini
L'Algeria ha migliorato la propria posizione nell'ultimo rapporto sul traffico di esseri umani stilato dal dipartimento di Stato Usa.
Il paese riverisco passa infatti dalla terza alla seconda categoria (Tier 2 Watch List), grazie ai risultati ottenuti nel 2016. "Il governo dell'Algeria non rispetta a pieno gli standard minimi per l'eliminazione dei traffici; tuttavia, ha fatto significativi progressi in questa direzione", si legge nel rapporto. "Nonostante il loro status di immigrati illegali, il governo algerino ha fornito a queste persone alloggi temporanei, assistenza medica e altri servizi di base nei centri di transito", si legge nel rapporto. Nel 2015, invece, lo stesso rapporto denunciava l'assenza di misure nei confronti dei migranti. Il rapporto del 2017 cita in particolare un decreto presidenziale del settembre 2016 che ha istituito il Comitato interministeriale contro il traffico, con l'assegnazione di un budget dedicato per attuare la sua missione.
Governo Algerino
Nonostante questi risultati, tuttavia, il governo algerino "non ha identificato sistematicamente le vittime di questi traffici tra le popolazioni vulnerabili, né ha garantito adeguati servizi di protezione". Inoltre, a causa di "mancati sforzi di identificazione", l'Algeria "continua a punire potenziali vittime dei trafficanti per atti come la prostituzione e la violazione delle leggi sull'immigrazione".
Il rapporto raccomanda alle autorità del paese nordafricano di "indagare, perseguire e condannare severamente" i trafficanti di esseri umani e di stabilire "procedure formali" per l'identificazione delle vittime delle reti criminali, garantendo al tempo stesso protezione adeguata a queste persone vulnerabili in collaborazione con le organizzazioni non governative e internazionali.
Il rapporto definisce l'Algeria come un "paese di transito" dei flussi migratori e, "in casi molto isolati anche un paese di provenienza di bambini soggetti a traffici sessuali e uomini soggetti a lavoro forzato". I migranti subsahraiani sprovvisti di documenti sono spesso vittime di soprusi a causa del loro status. "Molti migranti che non riescono a proseguire il loro viaggio verso l'Europa restano in Algeria finché non possono continuare il loro viaggio. Molti lavorano nel settore delle costruzioni o si prostituiscono per ottenere il denaro necessario per pagare i trafficanti", sottolinea il rapporto del dipartimento di Stato Usa.