Sedici anni sono trascorsi da quell'incancellabile 11 settembre 2001. Chi non si ricorda cosa stava facendo mentre si scatenava uno degli eventi più devastanti degli ultimi tempi? Le televisioni del mondo intero trasmettevano immagini angoscianti che tutti noi abbiamo ben impresse nella mente.

Il denso fumo nero, i corpi di chi aveva provato invano a salvarsi che si lanciavano nel vuoto, i volti terrorizzati dei passanti, le voci tremanti dei giornalisti che non riuscivano a contenere la commozione.

Tante volte è capitato di sentir dire che da quel giorno le vite di tutti noi sono cambiate.

Ma in che modo?

Modi di vivere

La paura ha sicuramente iniziato ad occupare una parte sostanziale della nostra esistenza.

Facciamo molta più attenzione a tutto: strani rumori, zaini abbandonati, volti, sguardi e atteggiamenti che, secondo la nostra idea di "terrorista", potrebbero essere sospetti.

Sicurezza

Uno dei più notevoli cambiamenti è quello messo in pratica nell'ambito della sicurezza.

Subito dopo gli attentati, infatti, sono state attuate misure che prima non esistevano, e che ora sono consuetudine.

Le più evidenti sono quelle operate negli aeroporti, dove ogni passeggero è sottoposto ora a scrupolosi ed accurati controlli. Le regole e i divieti sono aumentati. La burocrazia e i documenti necessari ai viaggiatori sono cambiati.

Il personale addetto alla sicurezza è più numeroso e addestrato per le nuove esigenze. I tempi di imbarco si sono allungati e ci si deve recare in aeroporto ore prima, così da permettere agevolmente lo svolgimento di tutti gli accertamenti essenziali.

Solo poche ore dopo gli attacchi i coltellini (prima permessi, se non più lunghi di 10 cm) furono vietati.

Qualche mese dopo la sicurezza negli scali venne affidata ad una precisa agenzia, la Tsa (Transportation Security Administration). Il controllo delle scarpe, detestato e considerato inutile da molti, è cominciato proprio poco dopo l'11 settembre, quando un terrorista cercò di far esplodere, con un ordigno nascosto nelle scarpe, un aereo che da Parigi andava a Miami.

Dal 2006, poi, non è più possibile portare con sé liquidi (se non in una quantità inferiore a 100 millilitri).

Sono state messe in atto, inoltre, nuove misure tecnologiche. Prima il metal detector: via scarpe, metalli, cellulari e computer portatili. Poi (in alcune nazioni) il body scanner a raggi x, che permette un checkup completo di tutto il corpo.

Introdotto il "doppio controllo" di carta d'imbarco e passaporto, e possibile nuovo controllo del bagaglio a mano prima di salire sull'aereo.

Una nuova e importante figura è stata introdotta dopo il 2001: lo "sceriffo dell'aria". Viaggia sull'aereo, in incognito e armato, ed è istruito per intervenire in situazioni di emergenza a bordo.

Inoltre, a seguito del dirottamento aereo, tutte le porte di entrata alla sala di comando sono ora blindate e corazzate.

Si può parlare, quindi, di una vera e propria rivoluzione, uno sconvolgimento del sistema di sicurezza.

Un prezzo da pagare troppo alto e una limitazione delle nostre libertà, o un cambiamento necessario e fondamentale per la nostra sicurezza?